Basta con le bandierine e stellette! Meno gazzosa e pensiamo a risolvere i problemi.

 

Pubblichiamo un articolo di Matteo Bordiga tratto da: L’altra voce

 http://www.altravoce.net/index.html pubblicato in data odierna.

Si ringrazia per la collaborazione.

Campioni nella tutela del paesaggio
Legambiente premia la Regione ma non convince i critici in famiglia

Pochi applausi, al massimo un invito a fare di più. E, ovviamente, dall’opposizione solo sberleffi. Legambiente consegna a Renato Soru un premio per la Regione Sardegna, «leader nell’impegno per la salvaguardia del paesaggio», ma l’iniziativa non convince più di tanto neppure in famiglia, tra gli ecologisti. Perché, «a forza di distribuire bandierine e stellette, si rischia di propiziare un inutile e autoreferenziale gioco di sponda fra la Regione e Legambiente», sottolinea Roberto Copparoni, presidente dell’associazione culturale ed ecologista "Amici di Sardegna".

Secondo Copparoni, «questa onorificenza nazionale ci ricorda che, da un punto di vista formale, siamo brillanti, fantastici. Ma ci potrebbe far dimenticare che ancora tantissimo resta da fare: ci sono un mucchio di situazioni, trascinatesi negli anni, per le quali non è stato mai trovato uno sbocco produttivo. Per limitarmi al Cagliaritano, ricordo la laguna di Santa Gilla e il colle di Tuvixeddu. Autentici "cantieri aperti", importantissime risorse naturali e culturali ancora da riassestare e sfruttare appieno».

Ma, riguardo a Tuvixeddu, la Regione non si è impegnata strenuamente per salvare l’area archeologica? «Certo, qualcosa è stato fatto», ammette Copparoni, evidenziando però che «finora nessuno si è dato da fare, tanto per dirne una, sul fronte della sensibilizzazione sociale. I cittadini cagliaritani devono maturare una profonda coscienza ambientale e culturale, per essere in grado di apprezzare le risorse storiche e paesaggistiche di cui dispongono. E di cui, spesso e volentieri, ignorano l’esistenza».

Insomma, è prioritario avviare «una campagna di alfabetizzazione socio-culturale per educare la popolazione. Specialmente sull’importanza storica del colle di Tuvixeddu. Non è con i premi e con le targhe che si ottengono risultati concreti nella promozione delle risorse territoriali di una regione come la Sardegna».

Stefano Deliperi, presidente dell’associazione ecologista "Gruppo di intervento giuridico", la pensa più o meno allo stesso modo: «Legambiente ha precisato di aver apprezzato, in particolare, lo spirito del piano paesaggistico varato dalla Regione per la salvaguardia dell’ambiente. Ebbene, se davvero l’associazione intendeva premiare la politica "ecologista" di Soru, piuttosto che consegnare un premio fine a sé stesso avrebbe potuto costituirsi davanti al Tar per difendere il piano dagli attacchi furiosi che gli stanno piovendo addosso da più parti: un vero fuoco incrociato».

«A dare premi siamo buoni tutti», aggiunge Deliperi, «ma sarebbe stato molto meglio "premiare" la Regione di fatto, schierandosi al suo fianco in tribunale. Come, del resto, recentemente ha fatto il nostro gruppo, che del piano paesaggistico condivide le linee guida e l’intraprendenza».

Inoltre, Deliperi interviene sul tema della tutela delle aree marine protette, indicato da Legambiente come uno dei fiori all’occhiello dell’amministrazione regionale: «In realtà ci sono luci e ombre. In alcune aree protette del Sinis, fra cui Capo san Marco, si vogliono realizzare dei nuovi approdi, aumentando il traffico nautico e dunque l’inquinamento. Sarebbe invece molto più auspicabile incentivare la conservazione dei beni naturali in un’area che, appunto, dovrebbe essere "protetta". Quindi, attenzione: non è tutto oro quel che luccica».

Un parere sostanzialmente positivo sul riconoscimento di Legambiente arriva invece dal professor Helmar Schenk, zoologo tedesco trapiantato a Cagliari, esperto di pianificazione ambientale: «È stato certificato l’indiscutibile impegno da parte della Regione nella tutela delle fasce costiere, in particolare. Ora il piano dovrebbe entrare in vigore anche nelle zone interne. Certo, resta da vedere come verrà attuato dagli enti locali. Legambiente, con questo premio, comunque pone l’accento su un fattore da non trascurare: nelle passate legislature, i piani paesaggistici erano sempre stati annullati a causa di vizi di forma o quant’altro», ricorda Schenk, evidenziando che, «finalmente, con questa Giunta siamo arrivati all’approvazione e all’operatività di un progetto finalizzato a difendere a spada tratta le bellezze naturali di cui è ricca l’Isola».

Molto più critico, come prevedibile, il giudizio di Giorgio La Spisa, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. Altro che azione meritoria di salvaguardia dell’ambiente: la Regione «sta rovinando il territorio sardo. Il premio? Assolutamente insignificante, perché attribuito dall’esterno. Ossia da coloro che non hanno la percezione dei disastri che sta combinando la Giunta con il suo piano. Per di più, ad assegnare il riconoscimento sono stati i profeti di quell’integralismo ambientalista che riconosce in Soru il suo più sfegatato alfiere e paladino».

Quindi, le felicitazioni di Legambiente «non cambiano di una virgola il giudizio che i sardi, giorno dopo giorno, si stanno facendo su questo piano, che ha letteralmente immobilizzato l’azione dell’uomo. Con l’intransigenza di Soru, vincolo dopo vincolo si finirà per creare un’isola incontaminata, certo, ma disabitata. L’azione castrante che la Giunta sta esercitando nei confronti degli individui e dei loro insediamenti è inaccettabile», conclude La Spisa, ricordando che «la pazienza dei sardi ha un limite…».

Il suo collega di partito e deputato, Mauro Pili, non interviene sul premio di Legambiente. Ma non perché non abbia un’idea in proposito: «Non rilascio dichiarazioni a una testata, come l’Altra Voce, che si è dimostrata così di parte. Mi piacerebbe leggere, da parte del direttore, qualcosa di meno schierato e fazioso».

Anche Paolo Maninchedda, leader di Sardegna e Libertà, non ha molta voglia di parlare: «Sono in vacanza. E, francamente, sono diventato allergico a tutto. La politica mi ha nauseato, non mi va di esprimermi su nessun argomento. Tantomeno questo».

A margine della cerimonia di assegnazione del premio, ieri a Villasimius, Legambiente ha chiesto rassicurazioni a Renato Soru in merito alla possibile vendita delle isole di Mal di Ventre e Budelli, che si trovano in aree marine superprotette, di cui si è riparlato con insistenza negli ultimi giorni. Il presidente ha risposto che la Regione si è fatta avanti quale acquirente di queste due isole. Una mossa che, in una nota diffusa in serata, l’associazione ambientalista ha dichiarato di «approvare e sostenere. In considerazione anche del fatto che alle attuali condizioni non era possibile arrecare danno, vista l’interdizione a qualsiasi forma di costruzione, ma non era altresì consentito l’accesso per predisporre iniziative di tutela concreta e continuativa».

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