La strada della morte, ovvero s.s.195


Ieri pomeriggio un gruppo di residenti ha manifestato, con cartelli e striscioni in localtità Su loy, per la grave situazione venutasi a creare a seguito del lavori, paradossalmente chiamati di “messa in sicurezza” della strada statale.
La scelta di Su loy è stata particolarmente indovinata. Infatti il traffico proprio in questo punto rallenta per via di una bretella stradale che obbliga tutti i veicoli a transitare a passo d’uomo.
Immaginate ieri cosa è stato nell’ora di punta!
Un’ambulanza ha trovato grande difficoltà nell’incunearsi fra gli opposti flussi di traffico per raggiungere un pronto soccorso di Cagliari, nonostante avesse le sirene spiegate.
Il Sindaco di Capoterra, anzichè esprimere il suo gusto estetico ed elogiare i fabbri che hanno realizzato gli “artistici e costosi” guard rail e che, di fatto, hanno “precluso” ogni via di fuga per gli automobilisti, dovrebbe principalmente preoccuparsi della sicurezza di tutti coloro che vi transitano, specialmente i residenti a cui è interdetta ogni forma di attraversamento pedonale, nonostante vi siano dall’altra parte della strada scuole, chiesa, edicole, impianti sportivi e attività commerciali.
La protesta è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione di volontariato Amici di Sardegna che da tanti anni si occupa di cultura, ambiente e qualità della vita.
Fra gli slogan utilizzati per la manifestazione ne ricordiamo alcuni:
– A quanti morti dobbiamo arrivare?
– S.S.195 Strada di morte
– Non vogliamo una statale condominiale

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