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Un progetto finanziato dalla Fondazione di Sardegna per sostenere la ricerca della sardità perduta…Un viaggio dentro la Sardegna e dentro noi stessi per riscoprire quanto di bello possiamo ancora avere dalla nostra Sardegna e, soprattutto, quanto di buono tutti noi possiamo restituire alla nostra amata terra.

“Kaleidos Sardegna” Percosi fra tradizione e innovazione

Con lo scopo di individuare e diffondere nuove strategie di comunicazione e di valorizzazione dei territori è nato il nuovo progetto dell’Associazione Amici di Sardegna, intitolato “Kaleidos Sardegna” Percosi fra tradizione e innovazione.

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Calendario Eventi

Sassari 20/06
Ittireddu (online) 10/07
Cagliari 01/07 – Masullas 12/07
Gonnosfanadiga 02/08  – Tiana 19/08
Galtelli 16/09 – Lodè 22/09
Pau 10/10

Il nome dato al progetto ci dice molto sulle finalità dello stesso. La parola si riporta al caleidoscòpio coniato in Inghilterra nel 1817 dall’inventore sir D. Brewster che si è riportato ad alcune espressioni greche che facevano riferimento alla composizione occasionale di belle figure. Queste figure sono ottenute da un apparecchio ottico costituito da due/tre specchi piani disposti ad angolo, chiusi entro un cilindro e paralleli al suo asse, i quali, grazie ad un gioco di riflessioni multiple, sono in grado di fornire, per la disposizione casuale di vetrini o altri piccoli elementi colorati, eleganti, svariatissime forme geometriche, simmetriche, che la rotazione del cilindro permette di variare a piacere e che si osservano controluce.
In altre parole questo progetto si è prefisso di dare delle “prospettive di sviluppo alla tradizione delle produzioni tipiche”, attraverso “la lente” dell’innovazione tecnologica e produttiva.
Dare alle tradizioni produttive e culturali della Sardegna una sostenibilità economica e reddituale in grado di limitare i danni dell’abbandono dei piccoli centri rurali e montani della Sardegna e la desertificazione culturale dei grandi centri.
Grazie al contributo della Fondazione di Sardegna l’Associazione Amici di Sardegna ha voluto realizzare un nuovo “format” divulgativo sulle azioni, metodologie e approcci che siano innovativi nel contesto della “offerta” della Sardegna e legati alla tradizione della Sardegna. Il progetto si è rivolto in modo particolare a tutti coloro che operano utilizzando nuove forme di produzione, narrazione e di fruizione di servizi, anche con nuove strategie di comunicazione e di valorizzazione dei propri prodotti, servizi.
Per questo sono stati realizzati una serie di piccoli eventi con brevi video che sono stati veicolati sui social media, Facebook, Instagram, You Tube e altri, allo scopo di generare interesse e partecipazione nei cittadini, turisti e consumatori sulla conoscenza e riscoperta del variegato mosaico socio economico e culturale di cui la Sardegna è espressione.
I protagonisti degli eventi sono degli operatori locali, imprenditori, artigiani, amministratori, insegnanti, agricoltori, liberi professionisti e operatori del turismo che, a vario titolo, rappresentano delle eccellenze in chiave produttiva, socio culturale, turistica e politica delle località che sono state inserite nel progetto. Essi sono:
Mariangela Tedde a Sassari, Stefano Cherchi a Ittireddu, Gianfranco Porta a Gonnosfanadiga, Ennio Vacca a Masullas, Marilena Ibba, Marco Todde, Anna Maria Zedda e Melissa Marcello a Tiana, Loredana Contu a Lodè, Marzia Gallus a Galtellì, Maria Cristina Ciccone a Pau, Leonardo Bison a Cagliari
Questi interventi hanno permesso di conoscere come l’immagine produttiva della Sardegna debba essere interpretata alla luce della tradizione e da essa debba trarre impulso e sviluppo. Il prodotto Sardegna deve essere contestualizzato all’interno di una imprescindibile cornice geo politica e socio economica. Un brand che può distinguere i nostri prodotti.
Il progetto ha consentito di accrescere la conoscenza delle principali componenti e caratteristiche che costituiscono l’immagine consolidata della Sardegna ovvero: tradizioni popolari, suoni, canti, prodotti e produzioni tipiche e derivate, opere artistiche, beni identitari, pietanze tipiche, costumi e siti culturali e naturali della Sardegna.
Kaleidos ha offerto delle diverse chiavi di lettura e di interpretazione delle componenti sopra indicate volte a presentare e valorizzare l’innovazione nella tradizione e la positività di nuove esperienze per l’immagine del “prodotto Sardegna”
In particolare a Sassari la Prof.ssa Mariangela Meloni ha parlato di come e quanto la cultura nonché la crescita di sensibilità possa favorire la corretta comunicazione e la produzione letteraria; a Ittireddu Stefano Cherchi ha portato la sua esperienza di Archeologo che ha fatto della cultura e della ricerca la sua missione di vita; a Gonnosfandaiga Gian Franco Porta ha descritto come la tecnologia e l’innovazione possano aiutare la tradizione della panificazione e dei derivati della lavorazione della farina, anche con l’utilizzo di nuove strategie di comunicazione e di promozione; a Masullas Ennio Vacca, Sindaco di questo importante centro della Marmilla, ha descritto la sua positiva esperienza in fatto di promozione socio turistico culturale del suo territorio e dei progetti sviluppati in ambito locale, nazionale e comunitario e sul corretto uso dei relativi finanziamenti; a Tiana, Marilena Ibba ha parlato della importanza delle cooperative sociali e della tutela e coinvolgimento sociale delle classi deboli; Marco Todde ha parlato della importanza che la musica corale riveste per la conservazione dei riti sacri e pagani della cultura locale, mentre Salvatore Marcello ha parlato del pane tipico prodotto a Tiana e della sua commercializzazione e infine Melissa Marcello ha descritto la sua arte “la fotografia”, con la quale esporta le immagini più significative della sua piccola comunità nel resto del mondo; a Lodè Loredana Contu ha testimoniato la sua esperienza di operatrice agrituristica e della sua “didattica sperimentale” per la conservazione di endemiche piante da frutto; a Galtellì la Guida turistica Marzia Gallus ci ha parlato della importante funzione che può svolgere un ufficio di informazioni e accoglienza turistica; l’Archeologa Maria Cristina Ciccone ha portato la testimonianza della propria associazione “Menabò” che da oltre 10 anni gestisce il Museo e il parco dell’Ossidiana a Pau e ultimo, ma non ultimo, l’Archeologo Leonardo Bison che ha posto l’accendo sulla necessità di abbattere le rendite di posizione in fatto di studio e gestione dei beni archeologici e culturali per dare nuove opportunità e occupazione ai tanti giovani laureati in discipline umanistiche.
Il materiale realizzato è visionabile sul sito www.amicidisardegna.ir e sulla pagina di Facebook: https://www.facebook.com/Kaleidos-Percorsi-fra-tradizione-e-innovazione-105967721868677

FOTOGRAFIE

KALEIDOS – foto degli eventi

Marilena Ibba della cooperativa sociale di Tiana
Salvatore Marcello storico panettiere di Tiana
La giovane imprenditrice di Lodè Loredana Contu
Marco Todde Capo del Coro di Tiana
Panoramica di Tiana
Il Sindaco di Masullas Ennio Vacca
L’Archeologa Maria Cristina Ciccone di Pau
Sopralluogo a Pau
Panoramica di Pau
Anna Mariza Zedda Presidente del comitato per la biodiversità di Tiana
Marzia Gallus Guida turistica di Galtellì

SASSARI

Fontana di Rosello – Sassari
Mariangela Tedde – Sassari
Fontana di Rosello – Sassari (2)

VIDEO

In nostro progetto: Kaleidos-Percorsi fra tradizione e innovazione.

Grazie al contributo della Fondazione di Sardegna l’Associazione Amici di Sardegna intende realizzare un nuovo “format” divulgativo sulle azioni, metodologie e approcci che siano innovativi nel contesto della offerta della Sardegna. Il progetto si rivolge in modo particolare a tutti coloro che nel proprio vivere e operare utilizzano nuove forme di narrazione e di fruizione, anche con nuove strategie di comunicazione e di valorizzazione dei propri prodotti, servizi e territori.
A questo scopo si realizzeranno una serie di piccoli eventi con utilizzando brevi video che saranno proposti sui social media, facebook, Instagram, You Tube e altri, allo scopo di generare interesse e partecipazione nei cittadini, turisti e consumatori sulla conoscenza e riscoperta del variegato mosaico scoio economico e culturale di cui è espressione la Sardegna. Le località che saranno inserite sono Sassari, Ittireddu, Gonnosfanadiga, Masullas, Tiana, Lodè, Galtellì, Pau, Cagliari,
Gli interventi tenderanno a accrescere la conoscenza delle principali componenti e caratteristiche che costituiscono l’immagine consolidata della Sardegna ovvero: tradizioni popolari, suoni, canti, prodotti e produzioni tipiche e derivate, opere artistiche, beni identitari, pietanze tipiche, costumi e siti culturali della Sardegna.
Le azioni saranno sviluppate alla ricerca di diverse chiavi di lettura e di interpretazione delle componenti sopra indicate volte a presentare e valorizzare l’innovazione nella tradizione e la positività di nuove esperienze. Il progetto prevede una serie di interventi nelle principali aree culturali della Sardegna e, cercando per quanto possibile, di rappresentarle tutte con un approccio narrativo inedito di tipo emozionale in grado di favorire la cura dei territori e dei siti.
Infatti la esigenza di salvaguardare il patrimonio Sardegna dipende prima di tutto da quanto i cittadini se ne sentano detentori e responsabili. Per favorire il coinvolgimento degli stessi negli eventi programmati saranno utilizzati i più opportuni accorgimenti in relazione alle problematiche legate alla presenza pandemica di Covid 19.
Esigenze che si intendono affrontare
Fra i problemi e le esigenze che si sono rilevati una particolare importanza è la perdita di senso di appartenenza e di identità di diverse comunità nonché lo spopolamento di tanti piccoli centri.
In questo periodo stiamo assistendo a una lenta “Desertificazione” umana, culturale e identitaria con “Spopolamento” di luoghi e di territori della Sardegna, paradossalmente spesso ricchi di risorse umane e di significative testimonianze storiche, paesaggistiche e ambientali che non vengono espresse e opportunamente valorizzate.
Per questo appare necessario favorire la conoscenza, il recupero nonché l’acquisizione di responsabilità diffuse per sviluppare politiche e azioni co-programmate e condivise.
La conoscenza e valorizzazione di queste risorse è il principale risultato atteso dalla realizzazione di questo progetto. In altre parole aiutare e sostenere alcune comunità della Sardegna a ritrovare dentro i propri rispettivi territori e dentro le persone che vi risiedono le risposte più adeguate e sostenibili ai problemi che il contingente pone.
Il presidente dell’Associazione Amici di Sardegna
Roberto Copparoni

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