A proposito di Cagliari e del suo possibile futuro turistico fra ambiente, impresa, società e cultura.

Nonostante gli anni e l’esperienza non riesco a non meravigliarmi dei limiti espressi dalla nostra politica locale. La delusione è grande anche per altri motivi di natura elettorale che non sto qui a esporre.

La prova mi è stata data quando il Sindaco Zedda, che ha sempre ignorato le conoscenze e le competenze del nostro gruppo di lavoro, ha dato carta bianca all’Assessore al Turismo di Cagliari Barbara Argiolas, su una materia assai particolare, ovvero  in merito al gradimento che il Comune avrebbe dovuto dare per il riconoscimento della Pro Loco di Cagliari, e favorire l’iscrizione nell’apposito Albo regionale delle Pro Loco della Sardegna. Cosa peraltro negata dalla stessa  Giunta, in testa l’Assessore Argiolas,  che ha ritenuto che le Pro loco siano un retaggio del passato, vetuste strutture che non hanno logica e senso, anche  perché addirittura impensabili presso un capoluogo di regione come Cagliari. Dimenticando che Torino e Roma possiedono delle Pro Loco e ignorando anche  che il Comune di Cagliari ha sottoscritto attraverso l’ANCI nazionale un protocollo di collaborazione con l’UNPLI nazionale.

Purtroppo la preparazione in fatto di turismo sostenibile e sociale non la si può improvvisare, neppure trincerandosi dietro il possesso di  titoli veri o presunti.

Se la città di Cagliari non riesce ad esprimere un turismo vincente lo si deve anche a questa visione di stolta modernità che allontana solo la conoscenza e la soluzione dei problemi in virtù della adozione di improduttivi inglesismi e modelli teorici scolatici. 

Cagliari non sarà “capitale della cultura” fino a quando non si libererà dalle “connivenze parentali e amicali” e non smetterà di pensare al business realizzato sulla pelle e sulle legittime aspettative dei cittadini, da sempre esclusi dai processi di promozione del territorio,  spesso chiamati in causa come semplici comparse o figuranti solo per ratificare decisioni già prese, o per riempire sale e saloni per fare cornice.

Cagliari non è come Miami, Maiorca, Rimini o Riccione. Cagliari è Cagliari.

Cagliari deve esprimere se stessa e non recepire modelli importati da pure logiche economiche per pochi e speculative a danno  di tutti.  In questo percorso è impensabile pensare di fare a meno della sana conoscenza e  valorizzazione della cultura, delle tradizioni e delle eccellenza che Cagliari presenta e che solo una Pro loco può positivamente offrire.

Peraltro ci dispiace che il Sindaco non ci risponda e non ci riceva o che l’Assessore ci consigli di trasformare la pro loco in una società commerciale.

Purtroppo questi consigli confermano ancora una volta che Cagliari può anche cambiare le sue Giunte ma il potere, quello vero, rimane sempre in mano dell’apparato e che, nonostante tutto, non è molto interessato al reale benessere della città e al miglioramento della qualità di vita dei cittadini. Infatti sono troppe le vicende che in questi ultimo 20 anni si sono perpetrate in nostro danno, da Tuvixeddu, al Poetto, dall’Anfiteatro romano a Molentargius…per finire al fantomatico parco di Santa Gilla, al Consorzio Ittico e al misterioso progetto Life.

Per non parlare poi del totale abbandono di veri e propri simboli della città di Cagliari, quali: Torre della IV Regia a Sa Scaffa e la Torre della Sella del Diavolo che stanno crollando; l’orto dei Cappuccini, la Villa di Tigellio e le decine di tombe romane dell’ex villino Serra che sono piene di rifiuti di ogni genere e utilizzate da senza tetto; la tomba della Vipera che fra filature della roccia e guano dei volatili rischia di essere

cancellata; la galleria di Sant’Arennera che attraversa il colle di Tuvixeddu e che è abbandonata; Il sito neolitico di Cuccuru Ibba posto nella Laguna fra i comuni di Cagliari Assemini e Capoterra lasciato in balia dei vandali; la necropoli fenicio punica di Monte Claro che attende di essere ancora scavata e valorizzata e il fortino si Sant’Ignazio che anche grazie a degli improvvidi lavori di restauro effettuati dalla Soprintendenza oggi rischia di crollare.

Peccato speravamo che, almeno questa volta,  per Cagliari, si potesse scrivere una storia diversa…

Purtroppo dovremmo aspettare oltre due anni, salvo imprevisti.

 

Roberto Copparoni

Presidente della Pro Loco di Cagliari

Articolo precedente
Passeggiata culturale: Pasquetta sulla Sella…
Articolo successivo
Pasquetta sulla Sella del diavolo….fra natura cultura, miti e leggende.
Menu