Auguri per l’anno che verrà…

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Cari amici vi scrivo e non per distrarmi un po’ come diceva il grande Lucio Dalla ma solo per manifestarvi uno stato d’animo, un desiderio.

Per fare questo devo fare una piccola premessa.

A tutti noi piacerebbe essere apprezzati e essere ben voluti.
Ma questo non accade e spesso neppure per nostra colpa…Infatti capita che per il solo fatto di dire o di fare cose che altri non riuscirebbero a fare, veniamo criticati, anche ferocemente. E poco importa se le critiche giungono solo da persone che ci conoscono effettivamente, ma esse prescindono da questo. A volte sembra quasi uno sport…un’abitudine Infatti prevale la logica dell’apparenza o del “Mi hanno detto che”, piuttosto che la conoscenza diretta della persona.

Certo queste cose dispiacciono me è bene fottersene e andare avanti nella propria strada…
In fin dei conti siamo figli della stessa terra. Certo con l’approssimarsi del nuovo anno, sani e lieti propositi riempiono il nostro cuore e la nostra mente, ma sappiamo assai bene che per quanto si possa augurare ogni bene al prossimo, sarà assai difficile che anche solo una parte di questi auspici possano realizzarsi.

E questo pur non volendolo, anzi…

In verità un augurio lo vorrei fare anche io.
Augurarmi che i sardi possano comprendere che solo uscendo dagli sterili individualismi possano trovare migliore fortuna.
Basterebbe che i 1.650.000 di residenti capissero che il nostro destino è comune perché navighiamo tutti su di una grande barca chiamata Sardegna e che solo pensando seriamente all’autodeterminazione della nostra collettività potremmo avere speranze di un futuro davvero migliore.

Per questo auguro a tutti i sardi di buona volontà di credere, giorno per giorno, in questo grande e ambizioso progetto per diventare tutti protagonisti di un “Nuovo Rinascimento della Sardegna” e di attivarsi in tal senso, per quanto e come possibile, uscendo dalle logiche delle contrapposizioni, dei piccoli interessi o dalla improduttiva esaltazione dei “distinguo”. Tutti aspetti ed elementi che sono stati creati e gestiti ad arte da coloro che ci governano e che, a ben guardare, poi sardi non sono. Infatti per dire di essere sardi oggi non basta più, o non solo, il fatto di esservi nati ma occorre fare qualcosa di più e meglio.

Tutto questo oggi è imprescindibile, doveroso e necessario
Auguri di cuore a tutti!
Roberto Copparoni

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