Il bicchiere per noi è mezzo pieno

Dopo 12 giorni di grande mobilitazione questi sono i risultati che si sono ottenuti.

Come è stato reso noto Il Consiglio regionale della Sardegna il 15 dicembre ha deciso di emendare l’emendamento inserito nella legge finanziaria il 28 novembre che stabiliva la sospensione del rilascio delle iscrizioni nel Registro delle Guide turistiche. Tale risultato era stato ottenuto a seguito della richiesta presentata dall’ARGTS. Grazie a questo provvedimento circa 100 future Guide sarebbero state escluse, nonostante avessero ultimato quasi tutti gli adempimenti previsti dalla L.R. n. 20/2006 che disciplina l’accesso alla professione. L’ARGTS voleva questo, tanto è vero che non ha richiesto alcuna norma transitoria in argomento.

In verità gli stessi Consiglieri regionali si sono accorti di aver auto troppa fretta e di aver danneggiato decine di persone con questo improvvido emendamento che, alla luce del buon senso, risultava quanto meno illegittimo.

Per questo l’emendamento del 28 novembre il 14 dicembre è stato emendato con il seguente:

“6 ter . Le disposizioni dei cui all’art. 1 comma 24della L.R. 23 del 2017 non si applicano a coloro che entro il 31 gennaio 2018, richiedano l’iscrizione al registro regionale delle guide turistiche di cui sll’srt. 6 della legge regionale 18 dicembre 2008 n. 20”.

Questo perché l’originario emendamento andava contro ogni più elementare principio giuridico infatti non si è mai visto che un emendamento, emanato dopo l’entrata in vigore di una precedente legge, possa retroattivamente danneggiare una serie di diritti soggettivi e di legittime aspettative maturate proprio nell’osservanza di quella legge. Inoltre la scelta di una legge finanziaria come mezzo per trattare questo argomento è risultata assai infelice.

Infine non si comprende perché questo drastico intervento non sia stato adottato anche per le altre figure professionali contemplate dalla L.R. n. 20/2006, ovvero le Guide ambientali escursionistiche e le Guide sportive.

Gli argomenti presentati sono noti: fermare l’eccessivo numero di iscrizioni (che attualmente in Sardegna sono formalmente 2700. Diciamo formalmente perché oltre la metà non si avvale di questa iscrizione per altri motivi, sia perché non risiede in Sardegna oppure perché non utilizza il patentino, in quanto svolge altro lavoro. A nostro avviso le uniche Guide sarde che operano non sono più di 500.

Considerato che la Sardegna ha una superficie di circa 24.000 km2 possiamo dire che esiste una Guida ogni 4,8 km2 di territorio. A questo si deve aggiungere che i siti di interesse turistico presenti in Sardegna non sono meno di 11.300  e fra questi:

8000 nuraghi, 320 tombe di Giganti, 50 pozzi sacri e fonti, 1900 chiese, 300 fra necropoli e cimiteri monumentali, 330 fra ville, Castelli e altri monumenti archeologici, Identitari, architettonici, fra cui un sito UNESCO, 250 siti naturali (Geositi UNESCO, decine di SIC e parchi regionali, 4 AMP, 2 Parchi nazionali), 150 fra musei e collezioni.

Con una valutazione al ribasso abbiamo stimato almeno 11300 siti nei quali vi potrebbe essere almeno una guida. In realtà il calcolo ci dice che ogni guida avrebbe in media 22, 6 siti da seguire. Posto che una sola Guida non ce la farebbe a seguire tutto si capisce bene quanto spazio ci sarebbe ancora da colmare. Infatti con un adeguato sostegno delle Istituzioni, se veramente si volesse far fare un salto di qualità al turismo in Sardegna, si riuscirebbe a dare lavoro a non meno di 20.000/30.000 Guide.

Altro elemento di rivendicazione è stata la professionalità. Nel senso che a detta dell’ARGTS non si è giusto rilasciare delle iscrizioni a tutti coloro che: possiedono una laurea di area umanistica, svolgono un tirocinio di tre mesi, effettuano almeno 10 visite guidate in affiancamento con una guida professionale.

Inoltre si deve aggiungere che poco rileva che i corsisti durante il tirocinio abbiano svolto altre attività formative, fra cui partecipazione e eventi seminari, realizzato degli elaborati su argomenti riguardanti il turismo e che a fine corso abbiano presentato una tesi su di un sito della Sardegna in Power point e magari anche svolto il doppio delle visite guidate richieste.

Ma la domanda sorge spontanea, visto che la normativa lo consentiva e che il miglioramento della professione risulta un fine dell’ente perché mai l’ARGTS non ha organizzato dei corsi per il conseguimento della qualifica di GT e si è limitata solo a ricordare che: http://www.argts.org/public/pdf_site/2151-2017-18-AFFIANCAMENTI.docx.pdf

La risposta più naturale a tutto questo potrebbe essere solo una. Proteggere se stessi dalla concorrenza e dal pericolo di risultare inadeguati al cambiamento del servizi turistici e ai loro nuovi contenuti. Quindi siamo in presenza di pure logiche protezionistiche.

Certamente questa contrapposizione fra operatori turistici non giova a nessuno se non a favorire i viaggi della speranza in Romania, dove con 2500 euro in soli 5 giorni riesci a ottenere il patentino di Guida turistica che è valido in tutti i Paesi della U.E. .

Nella conferenza Stato Regioni inoltre non è ancora globalmente accettata l’idea di azzerare tutto in fatto di professioni turistiche e di rimettersi a quanto stabilirà il Governo. Infatti Emilia, Campania, Puglia, Piemonte, Toscana e Umbria hanno delle posizioni diverse.

Ora dobbiamo aspettare. Ma quanto? Certo che questo è un momento particolare per il Governo, giunto oramai a fine legislatura. Forse ci sono delle priorità da affrontare prima di risolvere il nostro piccolo grande problema.

In ogni caso aspettiamo di conoscere le regole certe e le nuove modalità di accesso alla professione di Guida turistica che ci auguriamo sia attraverso un credibile concorso che permetta non solo ai laureati, a ma anche a tutti i diplomati, di poter svolgere uno dei mestieri più belli, sostenibili e appassionanti: La guida turistica

Roberto Copparoni

Docente di diritto, economia e legislazione turistica, Guida Turistica e GAE.

Un particolare ringraziamento viene rivolto proprio a tutti coloro che si sono uniti in questa legittima protesta: Ambiente Sardegna, Eidesia SRL, Associazione Amici di Sardegna, Associazione Culturale Italo Tedesca, Associazione I Love Sardegna, Associazione Sardegna Sotterranea, Associazione Geo Sardinia, Associazione Archeolabor, Pro loco di Cagliari, Radicali Sardi e tante singole guide, operatori turistici  e semplici cittadini.

 

Articolo precedente
Turismo: ecco la nostra protesta
Articolo successivo
Campagna iscrizioni 2018
Menu