Cagliari non deve fare figuracce!


A proposito della città turistica?
Accoglienza a Cagliari: ?Per carità non facciamo figuracce?

Infopoint o… bancarelle da “vucumprà” ?!

A proposito della città turistica?
Accoglienza a Cagliari: ?Per carità… non facciamo figuracce? !
Giorni fa un caro amico e collega, che da anni opera nel settore “incoming Sardegna”, mi ha fatto notare l’esistenza di un Bando, predisposto da un Dirigente del Comune di Cagliari dell?Area Servizi al Cittadino, tendente ad ottenere dei preventivi per l?allestimento e gestione trimestrale di alcuni infopoint nella città di Cagliari, per il periodo di massimo afflusso dei croceristi. Ovverosia nei mesi di giugno, luglio e agosto.
Tutto bene. Peraltro, quanto richiesto si inserisce perfettamente nei programmi del Piano Strategico di cui si parla tanto in questi giorni, per costruire una ?Cagliarinsieme?.
Il problema, però, è un altro.
Non capiamo se si richiede una sorta di volontariato sociale o un servizio professionale.
Perché, per come è stata formulata la richiesta e per il ?quantum? messo a disposizione degli ?eventuali? partecipanti, c?è da mettersi le mani nei capelli, per chi ancora ce li ha?
Basti pensare che coloro che volessero partecipare alla gara dovranno garantire:
a) allestimento di n. 4 o 5 gazebo in varie parti della città
b) garantire la presenza per 7 giorni alla settimana per non meno di 6 ore giornaliere di 2/4 hostess plurilingue e di un piccolo gruppo folklorico formato da non meno di 4 persone (magari in costume sardo e forniti di strumenti etnici) per la distribuzione di materiale informativo e degustazione di prodotti tipici regionali con vini e liquori locali.
Degustazione che non potrà essere inferiore per non meno di 10.000 croceristi al mese.
c) per tutti i punti informativi garantire anche il trasporto, la custodia, l?arredo verde e le spese
generali, oltrechè la stampa e distribuzione di materiale informativo cartaceo, anche in fotocopia (che vergogna!).
La base di gara è fissata nella somma complessiva, per l?intero periodo, di 55.000,00 euro IVA compresa.
Orbene, considerato che lo stipendio di una badante, credo, sia non meno di 10,00 euro l’ora e applicando lo stesso parametro a coloro che lavoreranno negli infopoint otterremo:
20 addetti, a 10 euro l’ora, per 6 ore al giorno (pari ad euro 1.200,00 al giorno), per 7 giorni ci danno un costo di 8,400,00 euro a settimana (per i 4 infopoint, a cui se ne deve aggiungere anche un altro volante x 5 gg), moltiplicato per il tempo di 13 settimane, avremo il seguente importo:
Euro 109.200,00 che, con il 20% di ritenute (pari ad euro 21.840,00), determinerebbe un costo complessivo di euro 131.040,00. (cui vanno sommati euro 2.160,00 per le 5 giornate aggiuntive per l’infopoint volante) Totale: Euro 133.200,00.
A queste somme devono aggiungersi le spese per le degustazioni per non meno di 30.000 croceristi a base di dolci sardi che, notoriamente, non hanno prezzi popolari… accompagnati da vini e liquori locali che, notoriamente, non vengono regalati.
Anche considerando un possibile costo medio di degustazione di 1,00 euro per ciascun crocerista, moltiplicandolo per 30.000 fruitori dei servizi di ristoro darebbe un costo di altri 30.000,00 euro.
Calcolando infine il noleggio dei 5 gazebo, i transfert, un minimo di arredo verde per tutte le sedi, strutture mobili con piccoli frigo e di un discreto numero di depliant plurilingue, dobbiamo aggiungere altri 8.000,00 euro.
In altre parole, il totale dei costi reali, complessivi dovrebbe ammontare, approssimativamente, ad Euro 171.200,00.
Come caspita si fa a pretendere un decoroso servizio d?informazione e accoglienza turistica a queste condizioni ?55.000 euro omnia??!
Forse, con tutto il rispetto, neppure una giovane e intraprendente cooperativa di albanesi o di cinesi potrebbe sostenere queste condizioni (capestro) contrattuali.
Ma allora che fare, direte voi?
Semplice, evitiamo di fare figuracce e invitiamo i croceristi solo quando saremo in grado di offrire almeno un servizio decente.
Altro che città turistica!

Articolo precedente
Cagliari la città dalla 1.000 contraddizioni
Articolo successivo
Corso di scrittura giornalistica sociale
Menu