Bisogna impedire che si corrano rally e raid motociclistici all’interno delle Foreste dell’Ente Foreste Sardegna. Lo chiede l’Associazione Ambientale Amici di Sardegna che in un documento sollecita l’Ente Foreste della Sardegna a non consentire che il demanio forestale diventi campo di gara di decine di motociclisti fuori stradisti il cui transito oltreché danneggiare i perimetri forestali non è sicuramente una buona pubblicità né per il patrimonio forestale nè per tutta la Sardegna.
Secondo l’Associazione, non è mai stato stabilito se all’interno dei perimetri forestali queste gare di grosse moto e di quad (moto a quattro ruote) transitano nei Sic Siti di importanza Comunitaria, Oasi, Aree naturali protette, ZPS, Zone speciali di conservazione, che pure sono presenti in tutta la Sardegna sia fuori che all’interno delle foreste demaniali e non si comprende come l’Ente Foreste possa conciliare la campagna ecologica Foreste Aperte, con questo tipo di gare fuoristrada, gare fuoristrada che danneggiano sicuramente i percorsi, che non sono soltanto strade seppure sterrate, come avviene per la auto, ma soprattutto sentieri e mulattiere o spesso addirittura prati dove le moto
Aprono ex novo veri e propri sentieri
Questa gare non contribuiscono sicuramente a “reclamizzare” il nostro patrimonio forestale, in quanto i partecipanti percorrono le foreste ad alta velocità sicuramente non per ammirare la flora e i panorami, e le moto in corsa sfrenata all’interno delle foreste demaniali non sono una buona pubblicità per l’ente foreste. Come pure non sono sicuramente una buona pubblicità per la Sardegna il passaggio o le partenze e gli arrivi della gara su spiagge o lungo torrenti o fiumi, e i bivacchi notturni durante alcune tappe. Bivacchi che fanno risparmiare le notti in albergo a tutto vantaggio dell’organizzazione e a discapito delle strutture alberghiere.
Va sottolineato che c’è una grossa differenza tra i Rally automobilistici e quelli motociclistici, poiché i primi si disputano su strade sterrate ben definite, mentre quelli motociclistici si disputano su sentieri e mulattiere, lontano dal pubblico, che spesso non sa neanche dove andare, eventualmente, ad assistervi, perché i percorsi non vengono reclamizzati e sono addirittura tenuti segreti
Va osservato che la circolazione dei mezzi motorizzati è autorizzata per legge (CODICE DELLA STRADA) soltanto sulle strade statali, provinciali, comunali e sterrati di penetrazione agraria aperte al traffico e non nei sentieri di campagna o peggio fuori da questi ultimi, come avviene invece per queste gare, per le quali gli organizzatori non inviano a nessuno la richiesta di transito, sostenendo che hanno l’autorizzazione a correre all’interno di cantieri forestali regionali, chiusi al pubblico.
Peraltro una volta che questo tipo di gare motociclistiche entrano nei perimetri forestali non si può pretendere che il personale della Forestale sia dislocato lungo chilometri e chilometri di mulattiere e sentieri. percorsi al massimo di velocità, perché validi per la classifica.
Quindi in pratica non vi può essere alcun controllo.
La mancanza di vigilanza è dimostrata dal fatto che i motociclisti si divertono a correre anche sulle spiagge dove sono spesso fissate le partenze e gli arrivi delle tappe.
Non crediamo che questo tipo di manifestazioni reclamizzi e promuova la Sardegna. Perché non dà una bella immagine della Sardegna una grossa moto che scava fossi in una spiaggia o centinaia di grosse moto che scorrazzano nelle foreste demaniali.
Come si possa conciliare il nostro turismo balneare con centinaia di grosse moto che si radunano sulle spiagge.
Oggi la Sardegna è la sola regione d’Italia dove si disputano questo tipo di gare motociclistiche, mentre in altre regioni si disputano i cosiddetti Motorally di poche tappe e in percorsi ben delimitati da fettuciati.
Per rendersi conto di dove transitano questo tipo di gare in Sardegna (anche letti fiumi, spiagge, sentieri e camminamenti di campagna) è sufficiente guardare sui sito dell’organizzazione le gallerie fotografiche delle passate stagioni. Le moto sono passate anche dentro le peschiere di Marrubiu e nelle spiagge dove vengono fissate partenze e arrivi, e dove, senza alcun controllo, le moto corrono sulla battigia , come si può vedere nelle foto pubblicate sul sito dell’organizzazione. Non crediamo che qualche notte in albergo e qualche permanenza a mezza pensione possa giustificare questo scorrazzare di grosse noto nelle nostre campagne e nelle nostre foreste demaniali, visto che in queste gara sono previsti anche bivacchi per dormire non in albergo né in campeggi autorizzati, ma al sacco in aperta campagna. Anche se l’iscrizione alla gara costa fino a 2-500 euro a concorrente.
Pertanto chiediamo che l’Assessore alla Difesa dell’Ambiente attraverso la Direzione generale della difesa dell’ambiente, la Direzione generale del corpo forestale e di vigilanza ambientale, l’Autorità ambientale e l’Azienda Foreste della Sardegna non autorizzino questo tipo di raid motociclistici all’interno dei perimetri forestali della Sardegna e vigilino per la tutela dell’ambiente naturale anche lungo il percorso fuori dai perimetri forestali dell’Ente Foreste.
Associazione Amici di Sardegna ONLUS
Il Presidente
Roberto Copparoni