Senza tanto clamore, quasi in punta di piedi, come era sua abitudine Giuliano Carta ci ha lasciati.
L’amico e collega, compagno di tante iniziative e battaglie, ieri è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari.
Lo conobbi circa 15 anni fa, grazie al Prof. Sergio Bullegas che me lo presentò per prendere visione di un suo scritto "Contus e Cantus", opera successivamente editata per i tipi dell’Artigianarte editrice di Cagliari.
Il libro ebbe un grande successo tant’è che eravamo in procinto di farne una ristampa.
Diventammo subito amici e iniziammo a frequentarci con assiduità.
Avevamo tante cose in comune, fra queste il desiderio di far emergere quella cultura di popolo spesso trascurata e misconosciuta.
Per anni organizzammo per conto dell’Associazione Amici di Sardegna delle passeggiate culturali e visite guidate nei quartieri di Cagliari. Il pubblico restava sempre affascinato dal suo modo di raccontare la storia, di evocare vicende e personaggi della Cagliari che fu.
Da oltre 15 anni collaborava con la rivista di cultura regionale "Sardegna Magazine" che ho il piacere di dirigere, fornendo costantemente interessanti scritti, graffianti vignette e bellissimi disegni.
Fino allo scorso anno era anche stato mio collega nei corsi per l’area di approfondimento realizzati dall’Istituto Pertini di Cagliari, dove insegnava storia e tradizioni sarde.
Tre anni fa partecipò al Battesimo di mio figlio Giulio, portando in regalo un suo componimento a lui dedicato che conservo gelosamente fra i ricordi più belli.
Circa quindici giorni fa venne a trovarmi in redazione e parlammo dei limiti del Comune di Cagliari che non sostiene ed alimenta la "vera cultura"; ci aggiornammo sui rispettivi incontri avuti con le autorità locali nella speranza di ottenere una idone sede dal Comune, dove poter realizzare l’Accademia di Cagliari e trasferire la nostra Associazione con la sua ricca biblioteca.
Nell’occasione mi disse che stava raccogliendo tutti gli articoli pubblicati nel nostro mensile per realizzare un libro tematico.
Mi piacerebbe, comunque, poterlo fare.
Grazie Giuliano per quello che ci hai dato.
Ciao caro Giuliano, incompreso, saggio e pungente conoscitore della Sardegna, autentico paladino della sardità più vera.
Grazie, soprattutto per la passione e l’amore con cui ci hai parlato, anche quando eravamo distratti dalle vicende della vita.
I tuoi messaggi per noi tutti saranno sempre fonte di riferimento.
Roberto Copparoni