Guerra nel volontariato: il TAR Sardegna adotta un’Ordinanza tanto attesa.

Dopo tante discussioni, polemiche, denunce e ricorsi è finalmente arrivato dal TAR Sardegna un’Ordinanza di sospensiva che, seppur non definitiva, da ragione alla stragrande maggioranza del mondo del volontariato regionale, che si era opposta in modo netto alla cancellazione del Centro di Servizi Sardegna Solidale, presentando un ricorso al TAR in tal senso attraverso i suoi organismi più rappresentativi.

Nonostante durante questi mesi fossero state raccolte migliaia di firme, svolte decine di manifestazioni di protesta per impedire la cancellazione del CSV Sardegna Solidale, il parere quasi totalitario dell’Assemblea regionale del Volontariato, le lettere del Presidente Soru e del Presidente Spissu con le quali si chiedeva al Comitato di Gestione dei Fondi del Volontariato di sospendere tale persecutorio atteggiamento, un parte del COGE, in particolare quella espressa da fondazioni bancarie ed enti locali, andava avanti infischiandosene, prima della legittima assenza e successivamente del voto contrario dei 4 componenti del volontariato sardo in seno al COGE.

Infatti, questo organismo, ha deliberato tale drastico provvedimento, nelle more delle nomine dei 4 rappresentanti del Volontariato sardo con una serie di precostituite e pretestuose argomentazioni.

Per dirla in altre parole, un comitato di servizio voluto e pensato per il volontariato, ha cercato fin dalla sua prima assemblea di dettare le condizioni ai volontari della Sardegna, imponendo loro delle scelte che non avevano, fondamento e oggi, anco di più!

In realtà con un po’ di buon senso si sarebbe potuto evitare tutto ciò, ma questo è un altro discorso.

Questa vicenda assai triste ci insegna solo una cosa, ovvero che il volontariato, i suoi fondi, la sua visibilità e il positivo consenso che ottiene nell’opinione pubblica fa gola a tante troppe persone e gruppi trasversali di potere che con questo mondo, per fortuna, c’entrano assai poco.

Questo provvedimento, che accogliamo con grande gioia allontana, almeno per adesso, questo reale pericolo.

Aspettiamo con fiducia l’udienza pubblica del 10 dicembre che deciderà sul merito dell’incredibile vicenda.

Roberto Copparoni

Rappresentante del Volontariato sardo-Settore cultura

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