Il coraggio di sognare e il peso della spesa…

Prima o poi, sarà capitato a tutti di portare delle pesanti buste di plastica conteneti degli acquisti alimentari, dopo averli comprati presso qualche super (anzi iper) mercato.

 

Oggi, mentre fumavo l’ennesima sigaretta post caffè, fuori da un locale pubblico, ho notato una minuta ragazza transitare da lontano con due grosse buste di plastica, che lasciavano intravedere il loro contenuto alimentare.

Peraltro, il suo passo era segnato dal sensibile peso trasportato.

Tutto normale, penserete voi?

Invece no!

Questa scena mi ha fatto riflettere su tante cose….

Prima di tutto la ragazza era di origine asiatica, forse cinese.

Del resto gli occhi a mandorla, i capelli scuri e il fisico munuto, non possono tradire…

 

Le buste erano decisamente pesanti, non solo per lei, ma credo un po’ per tutti coloro che le avessero dovute portare.

La scena mi ha fatto pensare a noi occidentali che di buste non ne vogliamo più prendere e trasportare. Noi, che vogliamo tutto e subito!

 

Infatti se potessimo, porteremmo l’autovettura di fronte all’uscita del supermercato di turno.

Anzi se fosse possibile entreremmo dentro la struttura con l’auto, pur di evitare di fare 4 passi in più!
Infatti sono sempre di meno le persone, anzi meglio i cittadini residenti, che girano per la città con le buste cariche di spesa…

Ma questo cosa significa?

Può significare tante cose.

In particolare, quest’ultimo punto dovrebbe portare a farci riflettere sul senso e grado del sacrificio che siamo in grado di sopportare.

Ma cosa è il sacrificio?

Una privazione  dell’abituale leggerezza, sia essa fisica che mentale allo scopo di ottenere una possibile beneficio futuro.

Come detto, noi oggi, i benefici li vogliamo subito, cash, o in altre parole sui denti!

La società del virtuale è, alla fin fine, quella del contestuale.

Pochi maledetti e subito, direbbe un mio vecchi amico!

 

Certo è che se la ragazza asiatica avesse avuto l’autovettura, probabilemente avrebbe evitato di farsi un lungo tragitto a piedi. Ma chi può dire in contrario?

Infatti chi ci dice che questa scelta non sia stata voluta e che lei non abbia preferito andare a piedi?

Chi ci dice che questa non sia per lei una filosofia di vita?

Probabilmente, lei ha sentito forse più di noi, la necessità di limitare i consumi, fors’anche risparmiare benzina, non usando l’auto con consequenziale emissione di gas serra.

Forse lei non avvertiva la necessità di speracare energia non rinnovabile per questo scopo.

Buona parte della società non ci riesce…

 

Certo, so’ bene che molti di noi, osservadola per strada, avrebbero potuto pensare: "poverina".. o altre cose del genere.

In realtà, forse, i poverini siamo noi che ci limitiamo all’apparenza delle cose, intaccando semmai solo la superficie dei problemi, senza mai affrontrarli, per davvero.

Per questo penso che sia venuto il momento di riconvertire la nostre abitudini e i nostri consumi e pensare seriamente sul futuro che avremo e che, insipientemente ci ritagliamo giorno per giorno, anche con omissioni e silenzi.

Forse dovremmo pensare di realizzare un mondo diverso, più responsabile e reale, dove non ci si meravigli più per la realizzazione di cose normali o atteggiamenti responsabili  o peggio, denigrare coloro che, nel loro piccolo, cercano di mostrarci qualche cosa di differente rispetto alle nostre consumistiche abitudini.

Ovvero pagare sempre un limitato sacrificio per le cose che facciamo per il nostro vivere rapportato al benessere di tutti coloro che ci sono e che domani verranno.

 

 

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