La resa dei conti nel centro sinistra apre il dibattito post elettorale.
Questa mattina il Presidente Soru ha convocato i capi gruppo dei partiti che fanno parte della coalizione di centro sinistra. Gli ultimi ballottaggi di Oristano e di Selargius sono stati pesanti per il centro sinistra.
Lo stesso Pasquale Onida ?Signore di Oristano? ha presentato le dimissioni, reo confesso di essersi accordato con il centro sinistra per il ballottaggio, coalizione risultata sconfitta dalla ?nuova giudicessa? di Forza Italia & c.
C?erano tutti, fatta eccezione per l?UDEUR di Marracini che, ha disertato l?incontro per via dell?atteggiamento assunto dal Presidente Soru che, a loro dire, preclude ogni forma di dialogo e confronto. In verità penso che questa UDEUR sarda tanto di sinistra poi non sia e che quindi, almeno questa volta, nonostante tutto, abbia fatto una scelta coerente.
Forse queste sono le avvisaglie di un probabile spostamento a destra dell?UDEUR. Sono in molti, infatti, a ritenere che, ?rebus sic stantibus?, questa attuale maggioranza perderà le elezioni e che la destra, ancora una volta per demerito della sinistra, salirà al primo piano di Viale Trento.
Ma chi ci salirà? Fra i probabili svetta Emilio Floris. Al momento appare decisamente impossibile assistere a una edizione del Pili ter; prima di tutto perché adesso è Montecitorio e poi ci sarebbero forti perplessità sulla reale possibilità di catalizzare significativi consensi attorno a questo nome.
E dall?altra parte si è iniziato a riproporre la candidatura di Soru, anche se al momento sembra essere assai improbabile la sua rielezione a meno che egli non riesca a migliorare la situazione procedendo ad un riesame di alcuni punti deboli del suo intendere la politica, ovverosia:
Migliorare la comunicazione
Decentrare un po? di poteri
Accettare il confronto e il dialogo anche con i ?non figuranti?
Concentrare la sua azione politica a pochi obiettivi e magari chiudere alcuni fronti scottanti come la vendita delle aree minerarie, rivedere la politica sulle seconde case, la continuità territoriale, la formazione, la sanità.
Certo prima dell?avvento di Soru la Sardegna presentava molti problemi, ora per certi aspetti ne ha di più, perché almeno prima si riusciva a vivere oggi si stenta a sopravvive.
Nel senso che alcune delle battaglie, anche giuste se vogliamo, un po? demagogicamente gestite dal Presidente, a quali risultati ci hanno portato?
Mica ci sfamiamo con la crescita delle lauree se lavoro non c?è, oppure nulla cambia dalla circostanza che la nostra Regione è fra le prime d?Italia in fatto di accessi alla rete internet.
Certo bisogna guardare più lontano?ma non troppo perché corriamo tutti il rischio di essere proiettati in un mondo virtuale fatto di percentuali, trend, reti e link che potrebbe soffocarci e illuderci nel farci credere di essere una società diversa da quella che realisticamente siamo.
Ora, fintanto che le cose resteranno così e i partiti proietteranno i loro appetiti dentro solo logiche che di fatto sono pur sempre spartitorie, la destra vincerà non fosse altro perché è più prevedibile e lineare nelle spartizioni del ?poco ma certo? che viene destinato ai cittadini.
Questa sinistra creativa e masochista che riesce a scontentare anche i suoi stessi elettori, dove vuole andare a parare?
Il governo Prodi si è reso responsabile di una serie d?infelici iniziative. Certo, tutti possiamo sbagliare, ma non possiamo perseverare nell?errore.
Cosa si aspetta per ritrovare la giusta rotta?
E mai possibile che per governare si debba cedere ai ricatti di Mastella, ai favori di Follini (ora facente parte del Gruppo Ulivo del Senato) alle bordate di Di Pietro, ai diktat di Rutelli, al nepotismo di Pecoraro, alla rigidità di Parisi, passando fra i distinguo di Cossutta, Giordano, Borrelli e Fassino?
Come diceva mia nonna ?Quando la coperta è piccola e tirandola qua e la per coprirci finiremo nel lacerarla?.
Meditiamo gente? le elezioni sono alle porte!