PD: Cabras, ecco il nuovo che avanza…

 

Il nuovo partito democratico si affida ad un "Vecchio" della politica, esperto e scafato come il Senatore Cabras.

Il rinnovamento di cui tanto si parla non viene preso in considerazione, masochisticamente neppure dai tesserati degli ex DS ed ex Margherita che hanno fatto quadrato attorno all’emblematico personaggio della prima Repubblica.

Ma, forse, la prima Repubblica  non c’è mai stata. E’ sempre la stessa che si ricicla dandosi nuovi look.

Lo dimostra il fatto che da più parti si cerca di far passare come, vero leader, "espressione bulgara" del popolo sardo, un personaggio che è stato votato appena da alcune migliaia di persone.

 

Invece, il Presidente Soru esce con le ossa rotte.

Ma c’era da aspettarselo!

Il suo movimento "Progetto Sardegna" è diventato sempre più un sodalizio esoterico ed esclusivo a cui gli elettori si sono nel tempo sempre più disaffezionati.

Del resto, come è accaduto anni fa all’ex Presidente dei DS Massimo Dalema, in molti hanno chiesto più volte allo stesso Governatore: "Dicci qualcosa di sinistra!", senza ricevere alcun segnale.

Infatti al Signor Governatore che parla tanto di democrazia partecipata, di coinvolgimento e di sardità non piacciono proprio le discussioni, tanto è vero che nel corso dei dibattiti politici, quando c’è qualcuno che dice cose a lui non gradite, lascia la sala e se ne va.

 

Con la scusa del rigore e della efficienza mostra il pugno di ferro e decide per tutti chiedendo, semmai dopo, solo di ratificare le sue decisioni "democratiche", assunte in perfetta solitudine e magari nel cuore della notte.

Egli ha, inoltre, il potere per far correre tante persone, mostrando il suo guanto di velluto fatto di zuccherini e bombolotti, e molti personaggi della cultura "Ufficiale" della Sardegna corrono senza pensarci molto, come musicisti, giornalisti, ambientalisti, scrittori, artisti, poeti e altri.

 

Ma ora che siamo soddisfatti per esserci dimostrati "una deomocrazia compiuta" in fatto di consenso e di elezioni,  pensiamo veramente al futuro del nostro Paese e smettiamola di giocare ai grandi, con il Risiko della Politica italiana. Cerchiamo di esserlo per davvero e fare le persone mature per affrontare seriamente i grandi temi del nostro, sempre più, preoccupante quotidiano, magari con meno miopia o ideologie di partito e più contenuti ed incisività nei programmi e trasversalità di opinioni per il bene supremo del nostro Paese.

Roberto Copparoni

Articolo precedente
I “pacchi della politica” in Italia e la sindrome di Stoccolma
Articolo successivo
Un bell’articolo sul gene sardo
Menu