Relazione Conclusiva del progetto “Culture in movimento” realizzato con il finanziamento della Fondazione del Banco di Sardegna

Progetto realizzato da A.Se.Con (Amici Senza Confini) ONG
Ottobre 2011- Maggio 2012

Il Progetto “Culture in Movimento”, finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna e organizzato dall’Organizzazione non Governativa, A.Se.Con (Amici Senza Confini) – l’unica O.n. g. riconosciuta ufficialmente nella Provincia di Cagliari, la seconda in tutta la Sardegna – ha consentito la realizzazione di un percorso di educazione interculturale, di tipo laboratoriale ed interattivo, rivolto con successo agli studenti delle classi di Cagliari III A, dell’Istituto Professionale di Stato Sandro Pertini, e IV B dell’Istituto Tecnico Commerciale Leonardo da Vinci.
Nello specifico, l’iniziativa progettuale ha interessato ben 40 studenti di fascia d’età compresa fra i sedici e i 19 anni, per un periodo di programmazione articolato nell’arco di sei mesi: da ottobre del 2011 al maggio del 2012.
Il progetto ha permesso di costruire un ponte di scambio interculturale fra le realtà scolastiche cagliaritane, il Pertini e il Leonardo, e le realtà scolastiche africane, appartenenti, queste ultime, all’Istituto Politecnico per Mestieri del piccolo distretto di Nairutia, nella regione di Nyeri, nel Kenya centrale.
Un traguardo di alto valore didattico, culminato, nella parte finale del progetto, in una serie di lezioni in video-conferenza fra il Kenya e la Sardegna: un faccia a faccia diretto fra gli studenti di Cagliari, nell’aula magna dell’Istituto Pertini e gli studenti del Kenya, negli spazi della savana equatoriale della scuola per mestieri di Nairutia.
Il lungo percorso progettuale ha confermato come gli studenti del contesto metropolitano di Cagliari convivano oggi all’interno di una realtà scolastica, ed extra scolastica, orientata sempre più verso un’apertura multi-etnica e multi-culturale, una quotidianità in cui appare necessario, ma nel contempo complesso, l’approccio al tema delle diversità e dell’accettazione dell’altro. Soprattutto, in una fascia generazionale post-adolescenziale, ancora in fase di formazione in termini di identità. Il caso dell’Istituto Pertini offre in questo senso un esempio importante, essendo questa una scuola ad alta vocazione multi-etnica, con la presenza di almeno uno studente extracomunitario per classe. Si è quindi individuata fra i 40 studenti cagliaritani coinvolti una forte apertura al tema trainante del progetto, un alto grado di interesse, reso concreto dalla partecipazione attiva e costante ad ognuna delle lezioni settimanali svolte.
Un risultato, questo, che non solo non può essere trascurato, ma che rappresenta un importante occasione di sviluppo e rafforzamento dei processi di identità individuale e collettiva della realtà scolastica sarda, su cui, occorre sottolineare, la Fondazione del Banco di Sardegna continua a mantenere un grado di attenzione speciale.
Il Progetto “Culture in Movimento” si pone dunque come un punto di partenza fondamentale per lo sviluppo di una prossima didattica interculturale all’interno delle scuole cagliaritane. Perché proprio le scuole, infatti, rappresentano un punto di partenza insostituibile per la preparazione di studenti proiettati ad una dimensione culturale rivolta verso la conoscenza e il rispetto di culture diverse, nell’ottica di uno scambio multiculturale consapevole e maturo.
La possibilità di mantenere vivo e in crescita un progetto come questo, permetterà dunque alle scuole interessate, Pertini e Leonardo, di investire sull’educazione dei propri studenti, soprattutto, in termini di approccio con l’altro e con il diverso, approfondendo i temi della tolleranza, dell’integrazione e dell’interazione, e stimolando nel contempo dinamiche di apertura culturale e linguistica, ma anche, laddove le risorse lo consentano, ponendo in essere occasioni di viaggio rivolte a singole classi, o gruppi di studenti, in stati del sud del mondo, per un inter-scambio concreto e vissuto.

Un particolare apprezzamento va dunque alla Fondazione del Banco di Sardegna, ai Dirigenti degli Istituti coinvolti, in particolare al Prof. Roberto Pianta dell’Istituto Pertini e alla Prof.ssa Cesira Vernaleone dell’Istituto Da Vinci,
Ma soprattutto, al docente di cooperazione internazionale sul Kenya, Massimo Moi, per le lezioni realizzate nel corso dell’intera stagione scolastica, e al Professore Roberto Copparoni, responsabile progetti dell’A.Se.Con. Con essi, il Professore Alessandro Congeddu, esperto di informatica, e il personale ATA del Pertini, che insieme hanno reso possibile l’impegnativo collegamento in video-conferenza col Kenya.

Problematiche e diversità fra i contesti scolastici

Il Progetto ha consentito di individuare alcune distinzioni sociali e culturali interessanti fra le due realtà coinvolte nel progetto: quella cagliaritana e quella africana. Distinzioni rese ben chiare dalla voce degli studenti in prima persona attraverso i loro racconti e le conversazioni realizzate in video-conferenza.

Il bacino territoriale dei due istituti superiori cagliaritani, Pertini e Leonardo, è inserito infatti in un contesto metropolitano dove, mediamente, il tenore di vita e lo sviluppo economico, in particolare il reddito delle famiglie, rientra negli standard retributivi regionali, anche se la percentuale di disoccupazione si attesta su valori alti rispetto alla media nazionale. La scolarizzazione superiore è a livelli medi con una tendenza ad un leggero aumento negli ultimi anni. I servizi sanitari sono sufficientemente fruibili e non mancano un’ampia scelta di servizi per il tempo libero. Uno dei problemi maggiori è quello legato dall’inadeguatezza dei mezzi di trasporto, in parte da razionalizzare e in parte da potenziare, visto che molti studenti devono coprire distanze talvolta elevate per poter raggiungere le scuole.
I due istituti polarizzano a sé, le iscrizioni di molti studenti provenienti dai comuni limitrofi e talvolta distanti anche oltre 30 km. Ecco perché, un’altra criticità legata ai trasporti, è quella di un’elevata incidenza percentuale di pendolari.
L’Istituto Politecnico di Nairutia, invece, si inserisce all’interno di un contesto socioeconomico di tipo, prevalentemente, agro-pastorale, in una zona particolarmente attraversata da un elevato indice di mortalità dovuto al diffondersi del virus Hiv, ma anche all’alternarsi di lunghe stagioni di siccità. Da non trascurare inoltre il lento ma progressivo allargamento del fenomeno di spopolamento delle zone interne a favore di un’emigrazione verso la capitale del Kenya, Nairobi. Un movimento migratorio che interessa, soprattutto, le generazioni più giovani, generando forti fragilità demografiche che nel corso del tempo hanno indebolito lo sviluppo e l’esistenza stessa delle economie periferiche. L’avviamento di progetti che puntano sulla valorizzazione delle realtà interne consente infatti di favorire un decentramento produttivo e occupazionale dell’economia globale dello stato keniano, rafforzando in questo modo le comunità periferiche dell’intero territorio statale e intervenendo sugli squilibri socio-demografici che hanno indebolito il paese.

Realizzazione del Progetto.

La realizzazione del percorso progettuale ha consistito nella realizzazione di una lunga serie di lezioni, di tipo laboratoriale e interattivo, rivolte agli studenti cagliaritani delle scuole Pertini e Leonardo, rispettivamente classe III A e IV B, nell’ottica di un avviamento alla conoscenza delle dinamiche sociali, antropologiche, territoriale, economiche e culturali del Kenya.

Sono stati posti in essere tre moduli di Educazione allo Sviluppo distribuiti in sei mesi di programmazione didattica, anticipati da due mesi di incontri preparatori (ottobre-novembre 2011).
Ogni modulo ha avuto una durata di due mesi.
All’interno dei due mesi sono stati realizzati 8 incontri a cadenza settimanale, per una durata di due ore ciascuno per singola classe.
Gli incontri si sono suddivisi in 4 lezioni e 4 laboratori.

Nello specifico:

Modulo 1

Numero 1 lezione settimanale teorica da due ore, per un totale di 4 lezioni mensili (8 ore mensili).

Tema:
“ Le migrazioni come fenomeno globale, con un focus sulle migrazioni tra l’Africa e l’Italia”.

Il corso si è concentrato sull’analisi dei processi migratori, affrontando in chiave critica le questioni del multiculturalismo e delle differenze culturali. Si sono presi in esame i diversi modelli di integrazione, le politiche migratorie e i diritti di cittadinanza. Particolare attenzione è stata prestata alle reti sociali in cui gli individui agiscono, alle dinamiche sociali di definizione dell’alterità, alle pratiche con cui si stabiliscono appartenenze, vicinanze e distanze sociali.
Numero 1 laboratorio di approfondimento da due ore, per un totale di 4 laboratori (8ore mensili).
Laboratorio di cinema:

Titolo. “Fra identità e diversità”. Proiezioni dedicate alla multiculturalità
• “Sono stato negro pure io”, di Giobbe Covata
• “Lettere dal Sahara” , di Vittorio de Sea
• “ Come un uomo sulla terra” , di Andrea Segre e Dagmawi Yimer.
• “Nowhere in Africa”, di Caroline Link

Modulo 2

Numero 1 lezione settimanale teorica da due ore, per un totale di 4 lezioni mensili (8 ore mensili).

Tema
“Il Kenya: tra tradizione e modernità, il cammino per lo sviluppo”.

Analisi e studio del territorio, la storia e l’economia di uno dei paesi oggi più progrediti e democraticamente istituzionalizzati nel vasto scenario politico del continente africano. Il corso si è incentrato sull’esame dei complessi processi di sviluppo che il Kenya ha attraversato dal 1969, anno dell’indipendenza dal sistema coloniale inglese, fino ai giorni nostri. Particolare attenzione è stata dedicata ai processi di scolarizzazione avviati nell’ultimo decennio, ma anche al problema dell’urbanizzazione selvaggia che investe il Paese attraverso la formazione di realtà abitative fortemente degradate e prive di servizi essenziali, investite dal problema dell’insicurezza a da piaghe socio-sanitarie come il virus Hiv .
Numero 1 laboratorio di approfondimento da due ore, per un totale di 4 laboratori (8ore mensili).

Laboratorio Corpo e movimento

Numero quattro lezioni dedicate al linguaggio del corpo e del movimento come mezzi di comunicazione interculturale. La formula ha consentito di realizzare il gioco interattivo “Costruiamo il Mondo”.

Modulo 3

Numero 1 lezione settimanale teorica da due ore, per un totale di 4 lezioni mensili (8 ore mensili).

Tema:
“Le sfide della globalizzazione e le diverse forme della cooperazione”.

Studio e analisi dei rapporti di inter-congiunzione fra aree del mondo ad alta concentrazione di sviluppo e aree del mondo deprivate sotto il profilo economico, che presentano un’elevata concentrazione di condizioni sociali problematiche correlate. Particolare attenzione è stata rivolta al ruolo delle Ong internazionali nell’avvio di processi di modernizzazione delle economie locali nei paesi del sud del mondo, con riferimento specifico alla conoscenza della realtà di Nairutia, nel Kenya centrale, dove il progetto Culture in movimento si rivolge.

Numero 1 laboratorio di approfondimento da due ore, per un totale di 4 laboratori (8ore mensili).

Laboratorio di turismo responsabile

Numero quattro laboratori dedicati al tema del turismo responsabile nell’ottica della valorizzazione e diffusione di pratiche di viaggio rivolte alla conoscenza e allo scambio interculturale.

Mostra didattica l’Alfabeto dell’intercultura
In concomitanza alla realizzazione del Modulo 3, nelle ultime di aprile, è stata allestita una mostra didattica dedicata ai temi dell’intercultura, del pluralismo e della cittadinanza fra nord e sud del mondo. La mostra, organizzata presso i locali dell’A.Se.Con in via Baronia 19/a, a Cagliari, ha visto partecipi nel suo allestimento entrambe le classi coinvolte nel progetto, secondo un approccio didattico di proposizione diretta e ideazione partecipata. Il percorso espositivo, denominato “l’Alfabeto dell’Intercultura” , ha consistito in una sequenza di immagini e parole mirate al racconto e alla spiegazione della cultura del confronto. Col supporto di panelli espositivi in cartone riciclato sono stati esposti in ordine alfabetico due vocaboli-chiave dell’intercultura, dalla A alla Z, per una galleria didattica di parole affiancata da una sequenza di immagini fotografiche illustranti le genti e la quotidianità del mondo africano: scorci di una realtà lontana, ma da tempo sempre più vicina, una realtà che vive immersa fra di noi, che abita i nostri pregiudizi e le nostre diffidenze, che ci stimola a crescere come individui e come nuovi cittadini del mondo.
Ogni parola ha riguardato uno studio e un’analisi che già nel percorso modulare in classe, gli studenti avevano affrontato nei mesi precedenti.

Scambio interculturale: video conferenza

Le ultime giornate del progetto sono culminate con la realizzazione di una serie di lezioni in video conferenza fra il Kenya e la Sardegna: un faccia a faccia diretto fra gli studenti di Cagliari, nell’aula magna dell’Istituto Pertini e gli studenti del Kenya, negli spazi della savana equatoriale della scuola per mestieri di Nairutia.
Per certi aspetti questa è stata la parte del progetto più emozionante, tanto per gli studenti cagliaritani, quanto per gli studenti keniani.
Un momento che ha consentito di vivere in prima persona un confronto di grande ricchezza culturale e umana, stimolando lo sviluppo della conoscenza di sé attraverso l’incontro con una cultura lontana, e attraverso una comunicazione basata su una lingua straniera, l’inglese.
Il collegamento, realizzato via skype, ha messo in evidenza la parte caratteriale più intima degli studenti. È stato un grande spunto vedere la gioia e le emozioni dei ragazzi incrociarsi sui rispettivi monitor e leggere, vera e autentica, la gioia e la commozione nei loro occhi. In questo modo soft e inedito si sono affrontati alcuni aspetti riferiti alle tipologie dei corsi di studio, alle abitudini della popolazione dei rispettivi Paesi per finire a parlare di tempo libero e di clima, di canto e di balli. Alcuni alunni al termine dell’incontro ci hanno detto visibilmente euforici: “Questa è la scuola che vorremmo …senza recinti né barriere”. Una scuola multiculturale dove le diversità diventano reale ricchezza per tutti nel rispetto e nel confronto.

Cortometraggio Finale

Durante la realizzazione delle tre fasi modulari sono state raccolte, grazie al supporto del video reporter Kevin Lai, una serie di immagini video riguardanti i laboratori e le lezioni svolte nei due Istituti coinvolti. Il risultato, ha consenti così di costruire un vero e proprio Cortometraggio in cui si descrivono le fasi principali della realtà educativa del contesto scolastico professionale cagliaritano, con particolare riferimento alla rappresentazione dei momenti più importanti che hanno scandito l’intero progetto.
L’intento, è stato quello di disegnare un iter visivo che descrivesse il percorso didattico, sociale, quotidiano e materiale di uno studente occidentale, nell’ottica di un raffronto antropologico fra la realtà sarda e quella africana.

Risultati didattici raggiunti

• Realizzazione di un’esperienza di collaborazione continuativa tra scuole di due culture diverse attraverso un confronto su temi cruciali, quali il dialogo interculturale e l’impegno di cooperazione internazionale.
• Progettazione e realizzazione di percorsi curriculari e interdisciplinari centrati sulla conoscenza di un paese africano, nello specifico il Kenya.
• Costruzione di competenze, esperienze di comunicazione e dialogo interculturale.
• Creazione di spazi di collaborazione sul territorio della Provincia di Cagliari tra scuole e O.N.G.
• Avviamento di rapporti di partnerariato tra scuole superiori sarde e scuole keniane in un’ottica di cooperazione decentrata.
• Conoscenza degli usi, delle tradizioni, dei costumi dei due paesi per evidenziare, comprendere ed accettare le differenze e le similarità.

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