Tuvixeddu: un provvedimento che doveva essere evitato!


Con questo intervento manifestiamo le nostre preoccupazioni in merito al recente provvedimento di esproprio posto in essere dal presidente Soru con delibera del 7 febbraio 2007, n. 5/23. Non condividiamo la gioia di coloro che vedono in questo provvedimento la riaffermazione della legalità.
In particolare le perplessità che manifestiamo vertono sui seguenti aspetti.
1) Cercare di risolvere i problemi in questo modo ci sembra poco produttivo.
Le prove di forza non giovano, tanto meno in questa circostanza che presenta aspetti fortemente paradossali.
2) Sembra assai difficile annullare una chiara e definita volontà contrattuale di natura civilistica di cui sono parte oltre dei privati, è bene ricordarlo, anche Comune, Regione, amministrazioni pubbliche, suggellata in un accordo di programma cha ha ?forza di legge fra le parti?.
3) Le argomentazioni addotte, a conforto del provvedimento, per quanto suffragate da ?significative? argomentazioni sono assai discutibili e per nulla scontate.
4) Il concetto di bene ambientale e di interesse e tutela ambientale non può essere decontestualizzato in una formale astrazione ma deve essere adeguato al contesto di riferimento che, nel nostro caso a Tuvixeddu, implica una articolata serie di problematiche da tenere ben presente e molteplici interessi da salvaguardare.
5) Il miglioramento funzionale della qualità della vita, fine supremo di ogni intervento collettivo, non può essere certamente conseguito con l?adozione di provvedimenti, tardivi, estremamete costosi e fors?anche inopportuni, che inficiano la certezza del diritto e il principio della continuità amministrativa.
6) L?insediamento abitativo di Via Is Maglias non va a danneggiare alcuna tomba. Perché in questa area non vi sono testimonianza archeologiche.
7) Non si capisce perché tutti questi problemi non siano stati sollevati per altri insediamenti realizzati in prossimità di zone protette dalla Convenzione di Ramsar e dalla Unione Europea, come la laguna di Santa Gilla o d?interesse archeologico come l?area di via San Paolo e di Campo Scipione.
Le costruzioni realizzate non costituiscono un qualificato danno estetico ed ambientale e in certi casi vero e proprio distruzione del patrimonio archeologico?
8) Le critiche rivolte alla modifica degli assetti del territorio che l?iniziativa in esame comporterebbe non possono costituire delle verità incontrovertibili, ma dei semplici, qualificati e personali punti di vista soggettivi che non dovrebbero mai determinare un provvedimento così impegnativo come l?esproprio; provvedimento talmente grave e impegnativo, che avrebbe dovuto rappresentare semmai l?extrema ratio.
9) Peraltro, la volontà di non realizzare la strada a percorrenza veloce, nel canyon di tuvumannu è senza dubbio un aspetto positivo che, peraltro, lascia impregiudicata ogni possibilità di utilizzo futuro dell’area ad ogni soluzione progettuale di sostenibile fruizione da parte della collettività.
10) Così come espresso da tanti cittadini che sostengono le nostre iniziative, riteniamo che la decisione adottata non sia quella preferita. La via dell?accordo stragiudiziale sarebbe stata meno cruenta, più rapida e soprattutto meno costosa per i contribuenti.
Forse, però, sollevando un civile confronto potremo ?calmare gli animi? e recuperare quel ?buon senso? che oggi ci sembra perduto.

Prof. Roberto Copparoni
Presidente degli Amici di Sardegna aderente al Comitato Tuvixeddu Wive

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