Un governo per l’Italia fra vecchi scenari e inquietanti format…

Fra pochi giorni apriremo
il “motore” del nostro Paese e allora potremmo capire se i puri e
duri vorranno “sporcarsi le mani” per ripararlo assieme a altri
meccanici oppure se decideranno di fermare tutto per cercare di
recuperare qua e la i pezzi necessari da qualche sfascia carrozze…

Fuori di metafora mi
domando come i grillini possano pensare di ricevere dal Presidente
della Repubblica il compito di formare un Governo, quando sanno bene
di non avere i numeri necessari per farlo. E poi per quale motivo il
PDL, il PD o Monti dovrebbero dar loro la fiducia quando proprio loro
per primi non solo non ne hanno verso i partiti tradizionali ma
manifestano indifferenza o denigrano gli avversari. Per quale ragione
queste coalizioni dovrebbero arrendersi, come militarmente detto
dallo stesso Grillo. Il Parlamento per la stragrande maggioranza dei
cittadini italiani non deve essere un “Nuovo Vietnam” come
infelicemente affermato dallo stesso Grillo e gli avversari, aggiungo
io, non devono essere minacciati di essere “passati per le armi”
in caso di non si vogliano arrendere.

Il format politico,
scenografico che Grillo, sotto l’egida del Guru Casaleggio, ci
propone non è certo di buon senso, ma è pur sempre una legittima e
giustificata reazione e forma di protesta verso la vergognosa
interpretazione che i partiti hanno dato della politica in questi
anni. Ma se proprio questi partiti decidessero e manifestassero
concretamente un reale cambiamento per quale motivo si dovrebbe
continuare a sostenere Grillo e più?

Forse e paradossalmente
nell’angolo ci è finito proprio Grillo e il suo “atipico e puro”
movimento che, fuori dal “serio e faceto” o dal “cazzeggio
strategico” ora deve mostrare le sue vere capacità di statista e
non solo di cabarettista e trascinatore di folle, siano esse paganti
e non. La gente ora vuole fatti concreti e non più astiose
filippiche. Del resto i grillini sono stati eletti proprio per
questo!

In realtà il popolo
italiano ha bisogno di certezze e di chiare e inequivocabili
manifestazioni di buona politica. Pertanto facciamo attenzione …nei
prossimi giorni capiremo cosa realmente sta a cuore ai nostri
parlamentari e quale futuro ci aspetterà e se “il cambiare tutto
per non cambiare niente”, avrà ancora nel nostro Paese una triste
attualità o se, per la seconda volta nella nostra giovane storia
repubblicana, sapremo dare il meglio di noi come magistralmente
fecero i nostri padri costituenti.

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