Una Storia impossibile – Racconto di fantapolitica a puntate per adulti


Nota per il lettore
Tutti i fatti e i personaggi ciati sono frutto della fantasia dell’autore. Qualunque riferimento a persone viventi o a vicende reali è del tutto casuale è non è voluta dall’autore.

Una Storia impossibile
1° puntata

La città sembrava deserta?
Nessuno passava nella strada, neppure una macchina, un autobus.
Sembrava che il tempo si fosse fermato, così come il nostro PIL o il tasso di occupazione.

Se non fosse stato per le massicce pale eoliche di Piazza Deffenu, che ruotando freneneticamente, alimentate dal vento emettevano un soffocato ronzio, sembrava che tutto fosse immobile.

Era il 28 agosto del 2083.
Il Presidente Uros, Sommo plenipotenziario della Sardegna, aveva da poco emanato l?ennesimo decreto che impediva il transito a piedi e/o con mezzo meccanico a tutti gli extracomunitari, ovverosia tutti coloro che non fossero di origine e di nascita cagliaritana.

Un tempo ricordo che venivano chiamati extracomunitari tutti coloro che non provenissero dai paesi della Unione europea, oggi chiamata Eurolnadyland.

Solo ora mi accorgevo di quanti ?non cagliaritani? risiedessero in città.
Eppure tanta gente sembrava che lo fosse veramente.
Tanti si comportavano come tali…

Il divieto doveva essere rigorosamente applicato fra le ore 14 e le ore 16 di ogni giorno.
Nei giorni festivi invece il divieto vigeva dalle 8,00 alle ore 21,00.

Le sanzioni erano terribili.
Il contravventore infatti, veniva legato su di una sedia per tre giorni e, senza mai dormire o andare in bagno, era obbligato a leggere a voce alta alcuni brani a scelta, in variante campidanese, del Prof. Tagliacaviglia, del Prof. Pilledda, del Prof. Bandinus e del Prof. Brigagias.
Il tutto davanti ad un maxi schermo dove venivano proiettate le repliche del Programma etnico “Sardegna che canta”.
La sede delle punizioni, dove venivano portati i poveri malcapitati era lo stabulario di Santa Gilla (divenuto museo di archeologia della pesca, visto che i macchianari sono divennero presto obsoleti perchè mai utilizzati), gestita da una locale cooperativa di ex fumatori che, grazie alla rete messa loro a disposizione dal Presidente Uros, erano riusciti a delimitare il Campus per le punizioni. Ma tornano ai Professori di cui sopra ricordo che molti di loro, pur di far parte dei “saggi” voluti dal Presidente Uros, rinnegarono le proprie origini non cagliaritane, esibendo le risultanze di esami scientifici(a mio avviso manipolati) dai quali, attraverso lo studio dei rispettivi DNA, potevano fregiarsi del titolo di cagliaritanità, fortemente voluto dell’attuale governo.

Per la verità più volte mi domandai quale fosse la ?ratio? del provvedimento che, per quanto possedessi delle solide basi giuridiche, mai riuscii a comprendere.
In verità il Presidente Uros voleva ridare la città ai veri cittadini, anche per combattere le bardane, portate in città dagli extracomunitari, che da anni stavano imperversando lungo le strade della Capitale della Sardegna animate da vari personaggi del Capo di sopra e di mezzo.

Motivi di ordine pubblico e di equità, quindi!

Per fortuna c?era il Prefetto Sirolf III, che corrisponde al nostro vecchio Sindaco, che nonostante avesse antiche origini sovietiche, da anni aveva sposato la cagliaritanità come modello di vita e principio ispiratore.

Fra i due amministratori, talvolta se ne frapponeva un altro il Prof. Bis Ailim, del Distretto Territoriale intermedio, che corrisponde alla nostra vecchia Provincia, anche lui di origine straniera, credo caucasiche.
Era incredibile come portasse bene gli anni, pensate ne aveva 108 e sembrava proprio un ragazzino.

I tre amministratori nonostante appartenessero a tre differenti forze poliche, rispettivamente Nur, Sur e Pur, condividevano ampiamente la ?visione? razionalista e al tempo stesso romantica e passionale del Presidente Uros che fra le altre cose sviluppò una capillare campagna informativa di sensibilizzazione per combattere la dislessia, l’orchite e al tempo stesso i muri sporchi e il guano dei piccioni, portatore di gravi malattie infettive.

Nella foto un’immagine di Cagliari scattata il 28 agosto del 2083

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