Alcuni motivi per votare Marinora di Biase e Elettra Deiana

Il 13 e 14 di aprile andremo a votare.

Molti ne avranno poca voglia per tanti motivi: senso di sfiducia nelle Istituzioni, distacco dalla politica, senso di impotenza e delusione, privazione della preferenza e altro ancora.

Il non voto è pur sempre una manifestazione di libertà, fors’anche di protesta ma c’è un ma…

Oggi più che mai il nostro Paese sta attraversando un crisi assai complessa e diffusa a tutti i livelli.

Il non voto darebbe forza e credibilità a coloro che, forti di una risicata maggioranza, strumentalmente ottenuta, diciamo con mezzi "poco democratici", riuscirebbero a realizzare un governo che consoliderà il potere in chi già lo possiede da alcuni decenni, facendo sfumare la possibilità di modificare in Italia lo "stato delle cose" almeno nel breve e medio periodo.

Il grande imbonitore ha in mano, direttamente o per interposta persona, circa il 50% degli italiani.

E’ mai possibile che il nostro popolo si faccia raggirare da questo nuovo peronismo, populista e reazionario che farà ritornare indietro il nostro Paese almeno per quanto riguarda le principali conquiste democratiche fino ad ora raggiunte?

Se così fosse sostituiremo definitivamente lo statuto dei lavoratori con la contattazione decentrata sempre più legata non alla qualità e quantità di lavoro prestato ma alla produttività e al fatturato. La flessibilità sarà sempre più precaria e umorale ed intaccherà la dignità stessa del lavoratore.

Le donne potrebbero essere obbligate a restare madri loro malgrado in ragione di una irrazionale e moralistica visione dell’esistenza. Come se le donne non fossero mature per assumere una autonoma decisione.

I nostri figli dovrebbero studiare una storia su dei testi "censurati", privati di valori positivi come "la verità e la giustizia" della liberazione del nostro Paese dai nazifascisti.

Anche la certezza del diritto verrebbe affievolita con l’approvazione di una seire di inevitabili leggi "fatte su misura" per favorire qualcuno a discapito di tuuti gli altri.

Per non parlare poi della visione olistica che Silvio Berlusconi attribuisce alla sua nuova coalizione politica. Certo anche Veltroni è un po’ visionario pensando che l’Italia sia come la Svezia dove i buoni livelli di convivenza civile e la piena condivisione di valori diffusi sono stati da decenni raggiunti e assimilati dalla popolazione.

Come è possibile pensare che un lavoratore metalmenccanico o un cassaintegrato possa condividere la visione della vita che un industriale possiede?

Come è pensabile che una "focolarina" possa prendere per mano una radicale e andare sorridendo, presa per mano,  a votare il partito democratico.

In Italia è presto per parlare di bipartitismo. Ci vorrenno ancora degli anni…Ma per carità non imitiamo gli USA!!!

Quanto alla Sardegna, non c’è che da fare una sola cosa:

Fare una scelta di parte e dare la fiducia a coloro che non cambiano partito ad ogni legislatura e che hanno dalla loro, capacità, onestà, coerenza e tanta sensibilità. Proprio qualla che manca alla maggior parte dei nostri politici che prevalentemente pensano solo al proprio orticello, con buona pace per i diritti umani, le conquiste sindacali, le parità di genere, la salvaguardia dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

Per questo sosteniamo con il massimo dell’impegno la sinistra arcobaleno:

Alla Camera:

Elettra Deiana 
Sarda di nascita è vissuta a Roma dove si è laureata in lettere, ha partecipato ai movimenti del ’68 e post ’68 vicina e interna agli ambienti del femminismo, della nuova sinistra, del pacifismo. Nel Prc, a cui ha aderito fin dall’inizio, è stata tra le organizzatrici del Forum delle donne. Eletta al Parlamento nel 2001 ha operando nella Commissione Difesa sui temi della pace e della critica delle nuove dottrine militari relative alla guerra globale e preventiva, temi su cui ha continuato ad impegnarsi nella XV Legislatura. È stata una delle promotrici del Forum dei parlamentari contro la guerra IN IRAK. Tra LE molte proposte di legge, significative sono: le disposizioni in materia di riconversione dell’industria bellica e per la promozione dei processi di disarmo, LA SINDACALIZZAZIONE DEL PERSONALE MILITARE E LA SMILITARIZZAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA, la destinazione di una quota del gettito IRPEF (8%1000) alle associazioni femminili.   Ha partecipato alla Commissione di inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Milan Hrovatin. Dopo Genova ho presentato una proposta di legge sulle Norme in materia di identificazione delle forze dell’ordine e una per l’Istituzione, nella sede della Caserma di Bolzaneto, dell’Archivio storico dei movimenti e delle culture giovanili in Europa, intitolato a Carlo Giuliani.

Al Senato:

Marinora di Biase http://marinoradibiase.blogspot.com/
Nata a Sassari l’8 settembre 1949, ma cresciuta a Ozieri, dove frequenta il liceo classico.
Completa il suo percorso di studi all’Università di Cagliari laureandosi in Lettere moderne. 
Negli anni Settanta insegna nei primi corsi di scuola media per lavoratori (le cosiddette "150 ore" introdotte dallo Statuto dei lavoratori), entrando in contatto con gli operai di Ottana e del polo petrolchimico di Porto Torres e con i pastori del Goceano. Questa esperienza è  fondamentale per la sua formazione umana e sindacale.

Appena laureata, si impegna nel movimento degli insegnanti precari collaborando con la Camera del lavoro di Ozieri e poi con quelle di Sassari e Cagliari, diventando segretaria del sindacato di categoria della scuola, prima nella provincia di Cagliari e poi a livello regionale.
Alla scadenza dell’incarico, torna all’insegnamento in un istituto professionale statale, svolgendo anche un’interessante esperienza nell’organizzazione dei corsi di formazione tecnica superiore.
Riprende poi l’attività sindacale a tempo pieno, entrando nella segreteria confederale della Camera del lavoro di Cagliari e successivamente nella segreteria regionale della CGIL, nella quale si  occupa, in particolare, delle politiche del lavoro e dei servizi, mantenendo stretti contatti soprattutto con i giovani precari. Contemporaneamente è coordinatrice regionale dell’area programmatica della CGIL "Lavoro e Società".

Coopera, inoltre, con associazioni di volontariato impegnate nella lotta alla povertà e al disagio sociale e contribuisce alla costruzione, all’interno della Cgil, dei primi coordinamenti delle donne, dei lavoratori immigrati e dei diversamente abili.

È proprio l’esperienza maturata in tutti questi anni a portarla, con sincera convinzione, ad accogliere la proposta di candidarsi alle elezioni politiche del 13-14 aprile nelle liste de "La Sinistra – l’Arcobaleno" per il Senato della Repubblica, nella piena condivisione della proposta politica a beneficio delle classi meno abbienti e dei settori più disagiati della società sarda.
il suo blog è raggiungibile all’indirizzo 

 

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