ArtEco…quando l’arte diventa espressione di vita quotidiana.

Sabato 7 gennaio si è tenuta a Cagliari una interessante manifestazione ArtEco presso la Sala polivalente del parco di Monte Claro, messo a disposizione dalla Provincia di Cagliari. La location dell’evento e la bellissima giornata di sole hanno contribuito alla piena riuscita della manifestazione organizzata dall’Associazione Amici di Sardegna in collaborazione l’Asecon ONG con il sostegno del CSV Sardegna Solidale.

Il progetto nasce da una semplice considerazione, ovvero, stando così le cose nel giro di vent’anni saremo soffocati di rifiuti e la qualità della nostra vita sarà compromessa dalla nostra stupidità. Homo sapiens, Homo economicus e Homo ecologicus. La società …in cui viviamo ci fa correre, ci fa essere tesi e preoccupati e, spesso, anche distratti e superficiali.

Ecco che la necessità di adottare nuovi modelli e comportamenti di vita appare improrogabile. Con l’arte ecologica si vuole richiamare l’uomo a riflettere e a ripensare i suoi modelli di vita sociale, si indicano strade da percorrere nel rispetto della ricchezza delle diversità, della pace, della nonviolenza, e dell’equità. In una parola della sostenibilità.

Il principio di Lavoisier “Nulla si crea e nulla di distrugge, ma tutto si trasforma” è il nostro principio ispiratore che è alla base di “Arteco”. Non distruggere mai il creato ma trasformarlo, plasmarlo adattarlo ridando nuova luce, funzione e utilità. Fra l’altro anche la filosofia di Richard Buckminster Fuller ha contribuito non poco alla realizzazione di questo evento…il suo principo della effemeralizzazione che si sostanzia in una frase: “Fare di più con meno”.

Questo ad altri aspetti sono stati trattati nel corso della manifestazione dove si sono presentati diversi artisti e artigiani che si ispirano a questa filosofia per presentare i loro prodotti e le loro proposte.

Inltre uno spazio della manifestazione è stato dedicato a Giulio Copparoni attraverso l’esposizione di alcune sue opere, versatile artista che, negli anni 70, è stato con la sua produzione artistica “Forme Nuove”  un vero e proprio “caposcuola”. Infatti a distanza di oltre 20 anni dalla sua scomparsa si aprezza l’attualità e la profondità di contenuti delle sue opere.

Nel corso della serata numerosi ospiti sano stati intervistati dal giornalista Angelo Pili di Teleregione Sardegna, tra cui:
Simona Savastano – “Eco Bazar”
Roberto Copparoni – Presidente di Amici di Sardegna ONLUS

Emanuele Armeni – Presidente Commissione Politiche Sociali – Prov. Cagliari

Ignazio Tolu – Assessore all’Ambiente della Provincia di Cagliari
Ornella Loi – Presidentessa “Abbamama”
Daniela Mocci – A.S.A.R.P.
Francesca Fadda – Presidente “Art Meeting”
Antonella Montisci – Responsabile settore arte del riciclo “A, Se.Con. Ong”
Tiziana Mori – “Coopi Sardegna Ong”

Hanno aderito:

Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

“Abbamama” – spazio Zooantropologico e nonviolento, Nido d’infanzia, Scuola dell’infanzia, Ludoteca, Centro di mediazione ePet-therapy

A.S.A.R.P. Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica. Durante la giornata verrà attivato il laboratorio del riciclo “Trash Art” a cura di Daniela Mocci

Cantiere Artistico di Riciclo “Hiç çöp yök!! _ Non esiste spazzatura!!”

“Fantasie di Fili”

L’esposizione opere e le installazioni saranno curate degli artisti di “Art Meeting” L’Associazione artistica di promozione culturale e sociale, con gli artisti Maria Jò Serreli, Mike FineArt TheBidda e Giorgio Polo. Collaborazioni: Emanuele Bob Currel, Francesca Fadda, Yashmina Perra, Fabio Costantino Macis e Chiara Cabiddu.

“Cris Hammer”

“Feltro E Frivolezze e Bibi Origami”

“Aquiloni per la vita”

“Nicoletta Rosas”

“Eco Bazar”

“RecycledArt Glass”

“Luci e Creazioni” di Luciana Bisio

“Coopi” Ong Sardegna

“Anou”

In considerazione del grande successo ottenuto nel mese di maggio si organizzerà un nuovo evento.

 

Si allega una scheda:

ArtEco 2012 – In
ricordo di Giulio Copparoni

 

 

 

 

Giulio Copparoni è stato un artista poliedrico e
versatile.

Ha realizzato numerose composizioni con l’utilizzo di
differenti materiali di scarto ispirandosi alla salvaguardia dell’ambiente, sia
esso naturale che umano.

Da ragazzo ha vissuto in diverse località dell’Italia,
abitando a Taranto, Bari, Roma, Venezia e Gorizia. Nel Friuli e nel Veneto ha
frequentato ambienti accademici e illustri artisti dove ha appreso i
fondamentali della sua arte e della sua tecnica.

Anni dopo venuto con la famiglia a risiedere a Cagliari
conseguì il Diploma  presso il Liceo
artistico. Trasferitosi a Capoterra alla fine degli anni ’60 allestì prima un
laboratorio presso la sua abitazione a Su Spantu e dopo realizzò il primo laboratorio
di ceramica di Capoterra “Forme nuove”, in Corso Gramsci dove, insieme a
Massimo del Piano, creò una linea di produzione artistica ispirata agli
ecosistemi e alla loro tutela.

In particolare ha realizzato delle opere in ceramica che
sono state esposte in diverse mostre fra cui anche in Germania  (Monaco e
Francoforte) dove hanno riscosso significativi apprezzamenti, alcune
delle quali acquistate da un noto collezionista, Horst Hummer.

Nel corso della sua attività utilizzò le seguenti tecniche
e materie:

pastelli, gessetti, carboncini, olio, tempera, acquerello,
acrilico, gesso, argilla, legno, bronzo, piombo, rame e alluminio.

Per diversi anni il suo laboratorio è stato meta di
artisti e creativi dove si sviluppava una vera e propria arte alternativa e fra
questi ricordo:

Argiolas, Satta, Lembo, Caredda, Saba e Valenza.

A distanza di anni ci si rende conto di quanto la sua arte
fosse attuale e allo stesso tempo proiettata verso il futuro.

Le forti tensioni politiche e sociali degli anni ’70
segnarono una vera svolta nella sua produzione…erano gli anni delle Brigate
Rosse, del saccheggio della Sardegna da parte dei signori della petrolchimica,
gli anni dei sequestri, gli anni della speranza…

In tutta la sua produzione si evidenzia una grande attenzione
per gli equilibri della natura e allo stesso tempo l’insipienza degli uomini
che distratti dal denaro e dal consumo…acquistano e non usano, corrono e non
apprezzano, soffrono e non sorridono. Ricordo che talvolta diceva: “L’uomo
aggredisce gli spazi alterandone gli equilibri …e non comprende che i danni
da esso arrecati sono sempre più irreversibili”. Egli viveva la creazione di un
opera con grande coinvolgimento, con sofferenza ed emozione allo stesso
tempo.  Ma questo suo turbamento
interiore, almeno per chi non lo conosceva bene, non traspariva mai. Pur
essendo in qualche modo schivo e introverso, era sempre positivo e sorridente e
si porgeva a tutti senza riserve, con autentica generosità. La sua carriera non
fu facile a causa del suo rigore e della sua intransigenza che lo portò, diverse
volte, a rifiutare allettanti proposte e commesse di lavoro. Spesso diceva con
un sorriso emblematico: “Purtroppo non mi so vendere…”.

Non accettava compromessi e questo lo portò ad essere
posto ai margini del panorama artistico ufficiale della Sardegna negli anni a
seguire.

“La Sardegna è una bellissima terra, lo sono un po’ meno i
suoi abitanti che la comprendono appieno quando se ne vanno”, “…altro aspetto
è che se vivi in Sardegna quasi sempre, purtroppo, per essere apprezzato devi
prima morire…”.

Questo era Giulio Copparoni. Un vero artista che ha
fedelmente dedicato la sua vita a quella che per lui era la sua unica
ragione…”Raccontare la vita in tutte le sue forme e manifestazioni attraverso
l’arte”.

 

Roberto Copparoni

 

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