Cagliari: Le pietre dello scandalo di una città senza memoria.

    Foto di R. Copparoni

 

Occhio non vede e…cuore non duole!

 

Troppo spesso si sente dire che Cagliari deve essere la capitale del Mediterraneo.

Bene, penso io, ma come?

Su questo tema si danno un gran da fare delle società e associazioni pseudo culturali che, con l’approvazione delle amministrazioni interessate, promuovono quello che dovrebbe esserci, ma che, di fatto non c’è, fatta eccezione per qualche pseudo centro di cultura e di clientela.

E giusto per fare un esempio voglio citare un’altra testimonianza di pessima gestione dei beni archeologici, culturali e paesaggisitici.

Infatti, a ridosso del colle di Monte Urpinu, proprio sotto la strada panoramica, rivolgendo lo sguardo sul parco dell’ospedale Binaghi, verso la sella del diavolo, guardando verso il basso, possiamo notare almeno due cose:

1) la realizzazione di una faraonica opera abusiva (forse ristorante, pizzeria, circolo privato?) che, qualcuno, con la scusa di recuperare una vecchia cava e fare una meritoria opera di recupero ambientale, ha cercato di fare un grande busuiness. Infatti la vista è bellissima!

Di fatto le opere presenti, nonostante siano in palese violazione di normative e vincoli,  non sono state demolite, perché forse ci sono nomi illustri dietro l’impresa?

Inoltre vorremmo sapere se le srutture sono in attesa di ultimazione (previa ineludibile sanatoria) o di demolizione?

2) proprio ai lati del piazzale realizzato dal Comune di Cagliari, in prossimità del Tunnel dell’acquedotto, sono visibili colline di pietre, che viste da vicino riservano non poche sorprese.

Infatti, dopo la sorpresa, si possono mettere a fuoco veri pezzi di storia cittadina, blocchi di massi, asportati forse illegittimanmente dai loro contesti urbani, per fare spazio a strade, palazzi, grandi magazzini e quant’altro.

Attenzione, con questo non voglio dire che la crescita della città si doveva fermare…voglio solo dire che sarebbe stato giusto dare altri indirizzi e che la almeno collettività avesse potuto sapere che sotto il palazzo di….vi era un importante tempio punico; che sotto la villa di …c’era una tempio paleocristiano; che sotto gli uffici di ….vi era una Domus romana.

Insomma, cerco solo di manifestare il forte disappunto che ho provato nel vedere colonne di marmo pregiato, fregi, capitelli, pezzi di frontoni, frammenti di architravi decorati ammassati dentro uno spazio destinato alla raccolta dei rifiuti organici, che il Comune di Cagliari quotidianamente alimenta inviandovi i propri camion a depositarne i rispettivi contenuti. Perché far fare questa ignobile fine a questi reperti?

Sono sicuro che tanti giovani e non solo farebbero la fila pur di toccare con mano questi importanti e trascurati reperti.

So bene che tutto questo può sembrare pazzesco , ma è varemante così. Per sinceravi allego un corredo fotogrtafico che toglierà ogni dubbio.

A questo proposito mo domando:" ma che ci stanno a fare gli Assessori alla cultura, le Soprintendenze, le forze dell’ordine preposte a questa salvaguardia se non fanno assolutamente nulla?".

La cosa buffa è che la struttura abusiva di cui prima parlavo ha avuto il buon gusto di utilizzare come gradini di una scalinata, alcuni  pezzi della nostra storia cittadina.

"E’ proprio vero che da noi la cultura viene utilizzata per metterci i piedi sopra. Questo si che è sviluppo!"

Roberto Copparoni

Amici di Sardegna ONLUS

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