Sardegna che sopravvive: fra siccità e alluvioni e insipienza politica

Sembra paradossale che in una terra, in larga parte brulla e sempre più spesso arida, come la Sardegna possano verificarsi delle morti causate da alluvioni.

Certo tutti sappiamo che non ci sono più mezze stagioni e che il clima sta cambiando, ma…

Cosa ci sta capitando?

Un tempo, quando la natura veniva rispettata e persino idolatrata dai nostri avi, le calamità naturali anche se causavamo morti e devastazioni, in qualche modo venivano accettate. Oggi che siamo in possesso dei più sofisticati sistemi informativi satellitari che prevedono, con sufficiente anticipo, quasi tutte le avversità metereologiche che si possono verificare restiamo imbrigliati da apparati burocratici pseudo amministrativi che, anziché favorire la tempestività nelle informazione e nei soccorsi, spesso complicano tutte le azioni che devono attivarsi con la massima urgenza e tempestività.

Per tutto questo, oggi, non possiamo accettare queste cause di morte.

Anche quanto si è verificato nell’ennesima alluvione, che ha colpito alcuni paesi del cagliaritano ed in particolare Capoterra, si riporta in questa direzione.

Ma a questo proposito mi domando:

Perché diverse amministrazioni spesso sottovalutano i rischi idrogeologici dei territori?

Perché molte amministrazione comunali, considerata la pericolosità del rispettivi variegati territori, non hanno mai costituito un dipartimento di protezione civile o uno staff di pronto intervento?

Perché molti Comuni, nonostante siano stati per tempo informati dalla Protezione civile, dell’arrivo di pericolose perturbazioni non hanno provveduto ad allertare la cittadinanza?

Perché i primi soccorsi si sono attivati solo dopo alcune ore dalle prime emergenze?

Perché i Comuni non provvedono periodicamente a monitorare e vigilare sullo stato di conservazione dei bacini, dighe, canali, greti e alvei dei corsi d’acqua?

Non basta dire che gli insediamenti umani sono datati e che alcuna responsabilità può essere ascritta agli amministratori di turno perché le lottizzazioni sono state fatte prima di oggi.

A questo proposito appare alquanto curioso che dall’archivio degli atti di alcuni comuni sono stai smarriti, a causa dell’alluvione, alcuni fascicoli relativi "forse" alle lottizzazioni incriminate.

Certo, se così fosse, sarebbe una strana coincidenza, ovvero che fossero sparite proprio gli incartamenti relativi alle costruzioni realizzate in luoghi su cui non si doveva costruire!

La Magistratura indagherà e sono certo che ci farà sapere.

Resta in ogni caso un’amara constatazione.

L’esperienza non ci insegna proprio nulla. Le morti e le disgrazie che si sono verificate, con triste periodicità, in questi ultimi 20 anni cosa ci hanno dimostrato?

Forse, che la vita dell’uomo e la sua qualità di esistenza sono sempre meno importanti rispetto al destino che "altri" stabiliscono per noi e, paradossalmente, con mezzi e sistemi che l’Istituzioni, fanno finta di non vedere o di non conoscere.

 

Roberto Copparoni

Residente di Capoterra Località Su Loy

 

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