Così diversi…così simili.

Così diversi, così simili…

Il presidente lavoratore e il governatore decisionista nella stampa quotidiana.

 

Una vecchio principio afferma: "gli opposti si attraggono".

Infatti basta osservare una legge della fisica per notare come due magneti, di opposto segno, se avvicinati arrivano fino a congiungersi di "loro sponte".

Anche in politica questo principio pare avere successo, infatti se analizziamo due soggetti che dovrebbero essere opposti, come ad esempio Silvio Berlusconi e Renato Soru, notiamo che se avvicinati al potere si attraggono, nel senso che entrambi sviluppano politiche simili e per certi versi persino condivise.

Insomma appare proprio vero che "gli opposti si attraggono".

Premesso che sono entrambi imprenditori, che tutti e due governano enti pubblici, il primo il Governo italiano e il secondo la Regione Sardegna; che gli stessi possiedono mezzi d’informazione; che entrambi vengono descritti come dei decisionisti; che tutti e due hanno (nel bene o nel male) una visibilità anche internazionale, cerchiamo ora di capire, vista la forte similitudine fra i due, perché loro non appartengono alla stessa coalizione di partito.

 

Molte volte tanti cittadini si chiedono: "Ma cosa ha Soru di sinistra?".

Peraltro pare che non sia neppure mancino…

I suoi discorsi, il suo modo di fare sembra essere più quello di un esponente della vecchia classica destra meritocratica.

Per lui si potrebbe riconiare il motto "Credere, obbedire, combattere" tristemente noto nel ventennio del regime.

Un’altra frase, a mio avviso assai pertinente, potrebbe essere: " O con me , o contro di me!

Infatti anche molti dei suoi più stretti collaboratori della prima ora, sono stati "epurati" per il solo fatto di aver sollevato delle critiche al suo operato. In questi anni per la verità di teste "pensanti" ne sono cadute molte….

Penso a Maninchedda, Pigliaru, Dessì, Salerno, Pilia e a tante altre persone forse meno note ma non meno importanti. Per la verità l’unico di cui "Lui" ha ancora rispetto pare sia Maninchedda, mentre per gli altri, invece sembra che non provi grande apprezzamento ma una certa indifferenza.

Credo che il Presidente confonda la democrazia con la demagogia. Nel senso che la democrazia per vivere e consolidarsi, oltre ai solenni proclami, deve essere alimentata dal consenso.

Oggi in Sardegna non esiste più il consenso che ha avuto circa 4 anni fa !

Basta assitere ad una delle sue conferenze stampa, per certi aspetti un po’ patetiche, dove i giornalisti, se presenti, devono stare zitti o fare solo le domande concordate con l’addetto stampa…,altra vittima del regime. In realtà, specie in questo periodo assistono alle conferenze stampa più i suoi collaboratori dipendenti o tecnici o Assessori della sua Giunta che giornalisti liberi.

Anche se recentemente sta cercando di risalire la china, grazie anche a bravi, quanto interessati giornalisti, o grazie agli assist di Berlusconi (vedi aliga di Napoli, vicenda Tirrenia, G 8 La maddalena) egli, assai difficilmente, riuscirà a farsi riconfermare per il rinnovo del Consiglio regionale della Sardegna.

Alcuni suoi (altrettanto interessati) collaboratori continuano a sostenerlo utilizzando i motto: "Usi ubbidir tacendo e tacendo morir", giurando fedeltà e prendendo lauti gettoni di presenza.

Certo che è buffa la vita, colui che è a ben vedere è uno dei padri della comunicazione informatica e della comunicazione multimediale mondiale, pecca proprio nella comunicazione personale.

In questo, gli è da maestro il buon Silvio, grande imbonitore mediatico, che da questo punto di vista credo non abbia rivali non solo in Italia.

Ebbene questi due personaggi, che dovrebbero stare alla antipodi dello scenario politico, sono più vicini di quanto non possa sembrare.

Se non fosse per l’immagine e la comunicazione così diversa potrebbero essere persino fungibili.

Del resto, ora, anche Soru nell’editoria inizia a competere con Berlusconi a cui, tra l’altro, sono riferibili oltre il 50% delle testate giornalistiche nazionali. A questo scopo il Governatore ha acquistato l’Unità e si è fatto ben volere dall’unico quotidiano on line della Sardegna.

Per la verità ha cercato di acquistare anche un altro quotidiano locale, ma per adesso dovrà rinunciarvi.

Certo si possono dire tante cose in merito alla qualità della stampa regionale, faziosa e interessata. Infatti fino a ieri oltre la metà dell’informazione in Sardegna era in mano a personaggi legati al PDL. Oggi ve ne sono altri legati alle esternazioni politiche del Presidente Soru. A ben guardare la verità sta in mezzo, nel senso che entrambe le fazioni dicono solo ciò che piace ai rispettivi proprietari e loro mandanti.

Pertanto…ritorniamo alla stampa periodica locale, sempre meno fasulla e interessata di quella ufficiale e se fosse il caso ritorniamo persino agli dazibao o tazebao o scrivere su internet così come da qualche tempo ha iniziato a fare un sempre crescente numero di persone, anche attraverso blog e forum di discussione.

Ma il problema per noi, specialmente in Sardegna, è un altro: mentre sono in costante aumento le persone che scrivono, c’è sempre un minor numero di persone che sappiano o vogliano leggere. Tutto qui!

Ma questo non sembra essere importante per i nostri politici. Per loro non è una circostanza negativa, anzi!

A volte penso che questa disinformazione sia voluta e faccia parte di un chiaro progetto di sviamento informativo che, soprattutto in Sardegna, assume una dimensione assai inquietante atta a consolidare le "rendite di posizione" di vecchi e nuovi "baronati", trasversali e policentrici.

 

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