I soliti noti dell’ambientalismo


E’ cosa risaputa che quando si parla di ambietalismo,almeno qui in Sardegna da circa 15 anni facciano la parte da leoni sempre le stesse persone.
Essi peraltro hanno l’illusione di rappresentare l’ambientalismo regionale e grazie alle buone entrature di “palazzo” riescono a far credere di essere gli unici qualificati “referenti” dell’associazionismo ambientale.
A volte sembra che abbiano il dono dell’ubiquità, riescono ad apparire contemporaneamente in posti e contesti differenti.
Ma la cosa più preoccupante e che essi, talvolta, riescono anche a farsi riconoscere dei meriti che non hanno.
Si prenda il caso di Tuvixeddu.
Non ho mai visto nessuno degli odierni “padri di Tuvixeddu” preoccuparsi di ripulire una tomba o segnare un sentiero, ne tantomeno contattare le scuole per oragnizzare delle visite guidate per le scolaresche o andare a casa dei residenti di Via Falzarego e di Via Sant’Avendrace per illustrare l’importanza e l’eccezionalità dell’area.
A questo proposito mi sembra significativo quanto afferma un vecchio amico, Romano Satolli che, dopo aver letto la nostra proposta di consultazione popolare sulla sorte di Tuvixeddu mi ha scritto:
Caro Roberto,
Ricordo che con l’Associazione Amici di Sardegna, già dalla sua
costituzione (1993) avevi organizzato delle visite guidate alla necropoli. Gli altri forse erano molto impegnati a cercare …spazio… nello stagno
di Molentargius…..e nel Consorzio Ramsar…!?!
Per la verità l’incontro venne fatto in occasione di un Convegno della Stampa periodica regionale organizzato a Cagliari dalla FUSPIS a cui aderirono le principali testate giornailsitiche della Sardegna.
Volli portare in loco tutti i direttori ed amministratori di riviste sarde per “mostrare” il degrado in cui la necropoli versava e per invitarli a sensibilizzare con articoli, inchieste e dossier, l’opinione pubblica su questa storica manifestazione di “inciviltà”.
Fra le altre cose, visto che oggi il Ministro Rutelli è in Sardegna, ci sarebbe piaciuto che egli potesse ascoltare le nostre proposte.Purtoppo fino a questo momento, (ore 16,10) i nostri tentativi sono andati vani
Speriamo che almeno il Presidente Renato Soru lo faccia, prima che sia troppo tardi.Peraltro, da circa 2 anni e mezzo stiamo cercando di avere un appuntamento per incontrarlo ” de visu”, ma i filtri e gli atteggiamenti defatiganti del suo staff ce lo impediscono.
Se così facesse mostrerebbe per davvero di essere “il Presidente di tutti i sardi”, anche di quelli che, come noi del Comitato, non condividono certe sue scelte e per le quali si ha il coraggio di parlare e non di chinare la testa.
Roberto Copparoni
Comitato Tuvixeddu Wive

Nella foto potete osservare sulla destra il villino Mulas Mameli già appartenuto alla famiglia Massa in un rara immagine tratta da un lavoro curato da Antonio Taramelli a Sant’Avendrace attorno all’anno 1908 e pubblicati in Roma per cura della Reale Accademia dei Lincei nel 1912.

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