L?Ambiente a Cagliari:natura, cultura, storia e tradizione: unica vera risorsa .

Paradossalmente la nostra città potrebbe vivere di turismo ed eventi culturali per tutto l?anno. Invece si trascurano siti e monumenti come l?insediamento romano di vico Lanusei , la villa di Tigellio, si trasformano preziose testimonianze architettoniche e storiche in prestigiose salette di Pub e circoli privati o si destinano aree di pertinenza a parcheggi o officine come è avvenuto per la importantissima Chiesa di San Francesco di Stampace.
Si permette di costruire in aree di grande rilevanza archeologica come le recenti costruzioni di Viale Trieste o di Viale Sant?Avendrace o si da il via libera alla lottizzazione di una importante area che, con la demolizione della cementeria, si auspicava potesse essere finalmente destinata a studi e ricerche e che invece sarà lottizzata per realizzare opere di edilizia abitativa di tipo signorile.
Ci si permette persino di blindare per quasi 10 anni, in virtù di fantomatici e accomodanti lavori, una grande area archeologica come quella di Tuvixeddu, la più estesa necropoli fenicio punica del Mediterraneo che per la sua importanza potrebbe ambire a diventare monumento UNESCO.
Si ignorano le cavità sotterranee di Cagliari molte delle quali ricche di misteri e segreti che forse è bene non divulgare come i pilastri in cemento armato che affondano le loro strutture dentro le cavità da via Vittorio Veneto, a Via Falzarego, da via dei Punici a Via Baisizza o i fustini di materiale radioattivo rinvenuti nelle cisterne della cavità di Santu Elmu, proprio dietro la Clinica Aresu.
Non si considerano le centinaia di abusivi che, non più o non solo per esigenze primarie di tipo abitativo, occupano di fatto cavità, grotte e cunicoli in molti dei quali si potrebbero strappare all?egoismo, alla piccineria e al degrado importanti testimonianze archeologico, per ritrovare significative tracce del nostro passato e realizzare una ottimale fruizione pubblica di percorso.
E cosa dire per tutti i beni militari e demaniali abbandonati che sono lasciti in balia degli eventi e dei furbi? Oggi il problema è ancora più attuale in vista della imminente dismissione di ex caserme e altri immobili dei militari. Sarebbe opportuno stabilire delle regole certe per il futuro utilizzo e fruizione di queste risorse favorendo l?affidamento ad associazioni, centri di ricerca, comitati di cittadini residenti.

Altro discorso, invece, deve farsi per il compendio lagunare di Santa Gilla dove l?azione dell?uomo in questi ultimi decenni è stata devastante nonostante tutta l?area fosse stata inserita nella convenzione di Ramsar e classificata ?SIC sito di interesse comunitario?.dalla Comunità Europea.
Il compendio lagunare, che negli anno ?70 versava quasi in condizione di ?morte biologica? a causa degli inquinamenti da metalli pesanti e da idrocarburi, oggi nonostante i miliardi spesi per la sua bonifica e recupero versa in stato di degrado perché manca una Autorità di ambito che possa decidere ed attuare il da farsi. Infatti nella Laguna di Santa Gilla vi sono oltre 20 attori, fra enti, autorità, amministrazioni ed aziende, che affermano aver titolo per decidere sulla laguna, ognuno dei quali decide per conto proprio e all?interno della laguna, in pratica, tutti fanno un po?quello che vogliono con il tacito avvallo delle autorità politiche.
L?ecomuseo della laguna, posto proprio a lato dello stabulario, realizzato alla fine del 2000 da alcune associazioni private in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Cagliari e il Consorzio di pesca è di fatto chiuso per mancanza di fondi, nonostante la struttura sia stata in questi anni visitata da migliaia di persone Si può mai programmare e lavorare in questo modo?
Eppure qualche anno fa? sembrava che almeno le amministrazioni comunali interessate (Cagliari, Elmas, Assemini e Capoterra) grazie alle sovvenzioni della U.E., attraverso il Progetto Life Natura Gilia, avessero imboccato la strada giusta per sviluppare una gestione integrata e funzionale dell?area. Invece ci si è limitati a realizzare una serie di interventi di facciata, per lo più discutibilmente posti frontalmente ad una specifica zona oggi, ?ancora più discutibilmente lottizzata?. A tale riguardo si è fatta un po? di cartellonistica e di comunicazione attraverso i media. qualche partecipazione a convegni e fiere, un po? di sentieristica e camminamenti, oggi per lo più utilizzati da veicoli e moto, e recuperato la fattoria di Terra e Olia che, per qualche momento, ambiva persino a divenire importante centro internazionale di studi e ricerche sull?avifauna e oggi, già struttura modello, versa in abbandono!
E pensare che a poche decine di metri da questo Centro, proprio dietro gli impianti di depurazione del CASIC, esiste una piccola collinetta denominata Cuccuru Ibba nella quale trovasi uno dei più importanti insediamenti preistorici del Cagliaritano, mai valorizzato e curato e che, in altri regioni, nell?abito di normali azioni ed interventi di valorizzazione di territori avrebbe trovato certamente maggiore considerazione e fortuna.
Questi esempi ci insegnano molte cose.
Prima fra tutte che la valorizzazione delle risorse territoriali o ambientali deve essere partecipata, integrata e sistemica e non settoriale o determinata da interessi di parte o di sola natura accademica. Inoltre, qualunque azione di intervento deve prima di tutto impostare una corretta comunicazione e un costante dialogo con gli attori sociali per favorire la partecipazione delle comunità di riferimento, oltrechè valutare l?esistenza e disponibilità di risorse umane in grado di ?tenere? la gestione e la ?corretta fruizione? di tali risorse.
Insomma bisogna smettere di fare corsi e azioni formative al solo scopo di sistemare docenti e fornitori!
E poi cosa dire per i massicci stanziamenti antropici che in questi ultimi anni sono stati realizzati sulle rive di Santa Gilla. Forse il caso più eclatante è quello della residenza del sole che, simpaticamente, forse farebbe meglio chiamarsi ?del sale?, visto la impressionante crescita di unità abitative, proprio dentro la laguna meridionale di Santa Gilla che, dalla laguna di Capoterra, si stanno velocemente sviluppando verso le saline ex Contivecchi.
Molti diranno che questa parte della laguna ricade nel territorio del Comune di Capoterra e che quindi poco dovrebbe importare a Cagliari. Ma così non è perché vi sono tutta una serie di effetti collegati che, anche se apparentemente lontani, si riverberano direttamente su tutta la Laguna di Santa Gilla e quindi anche su Cagliari. Ma questo bene è, o dovrebbe essere, talmente importante che pensiamo tutta la Sardegna e persino la UE abbia da preoccuparsi circa lo stato di salute del suo ecosistema e la sua futura conservazione.
Per non parlare poi dei tanti sbocchi a mare che la Laguna originariamente possedeva e che oggi, le ragioni dello sviluppo, hanno sacrificato.
Ma le periodiche alluvioni non ci hanno mai insegnato nulla?

Con quali finalità:
-Creare una ?sistema integrato? fra la città, il mare, la Laguna e le zone umide.
-Implementare la città con le zone di Sant?Elia, San Bartolomeo, Santa Gilla e Molentargius.
-Potenziare le funzioni mercantili ed economiche degli scali marittimi, aerei e ferroviari con la Laguna di Santa Gilla, sviluppando una serie di servizi turistico culturali.
-Recuperare alla fruizione collettiva, turistica, laboriatoriale e culturale intere aree della città come Sant?Elia, Pirri, Santa Gilla, Giorgino nord e Giorgino sud.
-Confrontarsi con la partecipazione dei cittadini sui progetti di sistemazione del fronte mare?.
-Mantenere l?habitat di alcuni siti.
-Adottare misure per migliorare la mobilità ed accentuare la pedonabilità.
-Migliorare la qualità ambientale e la fruizione dei litoranei costieri (Poetto, Giorgino).

Con quali azioni:
-Progetto di riqualificazione del Fronte mare.
-Progetto di riqualificazione dell?area vasta di Sant?Avendrace, Tuvixeddu e Santa Gilla.
-Progetto dei Parchi Fluviali (Terramaini, canale di Santa Gilla, Canale delle saline?La Palma-Sant?Elia?.
-Rinnovo del contratto di quartiere per Sant?Elia, San Bartolomeo e Pirri
-Azioni di conservazione dei litorali costieri, lacustri e fluviali.
-Realizzare aree per il tempo libero, per le attività nautiche, pescaturimo, ittiturismo e manifestazioni sportive.
-Creazione di strutture extralberghiere come ad esempio Centri con foresteria per l?ittiturismo, area sosta camper, campeggi attrezzati e degli ostelli per la gioventù.
-Realizzazione delle aree attrezzate per il turismo croceristico.
-Creazione di percorsi turistici ? culturali (artistici, architettonici, paesaggistici, speleologici e monumentali) integrati con le diverse città che nei secoli si sono succedute.
-Realizzare percorsi di collegamento del porto con il capannone Nervi e dalla Torre della IV Regia alla Laguna di Santa Gilla.
-Creazione di percorsi naturali di collegamento, lungo il Terramaini, tra il fronte del mare, la Città del Sale, il Parco di Molentargius e il Promontorio di Sant? Elia e le cavità di Cala Fighera.
-Recuperare il Capannone Nervi per realizzare il museo del mare, acquario, e un centro di stufi e ricerche marine).
-Potenziare il primo Ecomuseo della Sardegna ?Il museo della Laguna? realizzato da Associazioni di volontariato presso il Consorzio ittico di Santa Gilla.
-Realizzare un concorso di idee per poter rivitalizzare il Poetto.
-Migliorare i servizi per la conservazione e la fruizione pubblica delle aree di interesse storico-naturalistico ambientale in coordinamento con i cittadini che nelle forme più idonee vorranno interessarsi.
-Favorire la pedonabilità delle strade nelle zone a vocazione culturale e turistica.
-Ampliare le ZTL offrendo delle agevolazioni anche agli operatori sociali ed economici che sono stabilmente impegnati nelle rispettive zone per ragioni di servizio o di lavoro.

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