La Sardegna verso l’UNESCO

L’Associazione Amici di Sardegna che da oltre 30 anni è impegnata nella conoscenza e valorizzazione della Sardegna anche in campo internazionale sostiene la candidatura della Sardegna per l’iscrizione del suo paesaggio culturale, e in particolare dei suoi monumenti nuragici, nella lista del Patrimonio Universale dell’Umanita’ dell’Unesco. Il Presidente Prof. Roberto Copparoni, che è tra i soci fondatori di Nurnet, sostiene l’iniziativa affermando: “E’ venuto il momento di dare alla nostra storia e alla nostra cultura pari dignità, rispetto alle altre culture e civiltà che si studiano nei libri di scuola. Occorre recuperare il tempo perduto in tutti questi anni in cui la cultura locale è stata ingiustamente penalizzata a vantaggio di modelli estraeni e lontani dal nostro mondo, senza però cadere nella sterile esaltazione di un passato senza comprenderne le logiche e i contesti, perché tutto ciò potrebbe portare all’isolamento e all’egocentrismo culturale.
Con il riconoscimento internazionale della nostra specificità potremmo creare le condizioni per favorire benessere e occupazione proprio dalla valorizzazione del nostro ambiente e della nostra cultura, anche attraverso lo studio, conservazione e valorizzazione delle migliaia di siti archeologici del periodo neolitico e nuragico. Bisogna però che per primi tutti i sardi ci credano e diano impulso a un nuovo “rinascimento” culturale di cui la Sardegna ha necessità.
Del resto vale la pena di segnalare che la Sardegna è la regione d’italia con il più elevato numero di siti archeologici e che nel resto dell’Europa sono davvero pochi i territori con una così elevata diffusione e importanza di siti.
L’Associazione che ha delle sedi operative a Cagliari, Sestu Iglesias, Sassari, Bosa, Seui, Orgosolo e Barisardo da anni è impegnata su diversi fronti essa infatti opera non solo a livello locale nell’ambito della formazione permanente, con iniziative di formazione nelle scuole e di animazione territoriale nelle comunità, ma anche in ambito ambientale e del turismo sostenibile esperenziale, ma anche in ambito internazionale partecipando a numerosi progetti di cooperazione internazionale in Africa e Sud America.
Sarebbe bello se organizzazioni di questo tipo venissero maggiormente sostenute e supportate dagli enti proposti così come il Codice del Terzo settore prevede nel rispetto di quella sussidiarietà e di co-progettazione di cui soprattutto in Sardegna si sente il bisogno.
Roberta Manca

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