La città senza cultura è come un albero senza foglie


Anche se con un certo ritardo oggi tutti parlano di cultura, intesa come rilevante componente della qualità della vita vissuta e percepita. Sono molto contento che Gian Mario Selis, il Presidente Milia e lo stesso Governatore Soru abbiano “fatto proprio”, quanto da oltre 10 anni andavamo dicendo per la valorizzazione del sito archeologico di Tuvixeddu e della possibilità che tale sito venisse riconosciuto monumento UNESCO.
Infatti il nostro progetto di valorizzazione è stato il primo fra i tanti presentati. Si chiamava e si chiama “Tuvixeddu vive”.
Venne proposto, direi meglio imposto, allor quando si organizzò la prima edizione di Monumenti aperti.
Ho usato la parola imposto, perchè nessuno voleva che Tuvixeddu venisse inserita fra i siti visitabili. Tutti traevano una certa convenienza dall’ evitare che l’interesse della opinione pubblica fosse rivolto su questa area.
Molti avrebbero aperto gli occhi su tante cose…
Infatti, ricordo che allora tutti cercarono di dissuaderci.
Qualcuno perfino minacciò di farci …non so che cosa!
A conferma di quanto sto dicendo possono essere consultate le pagine dei nostri quotidiani locali che, allora, diedero un certo risalto alle polemiche nate, non fosse altro che per vendere più copie, piuttosto che contribuire a ricercare la verità dei fatti.
Ieri, come peraltro anche oggi, molti personaggi ed esponenti di gruppi e associazioni che avevavo sempre goduto di una “rendita di posizione” sono intervenuti più volte sull’argomento e di sentenziare non so quali giudizi, senza fare nulla, proprio nulla, per rendere fruibile il sito e valorizzarlo degnamente. “Loro” si limitavano a scrivere e a parlare.
Noi, invece, oltre a fare questo ci preoccupavamo di “fare”: come bonificare l’area, ripulire le tombe puniche da quintali di pneumautici, siringhe, bottiglie vuoto a perdere, materassi, batterie (anche una pistola!).
Insomma, cercammo di far rivivere un’importante area della città, da troppi anni dolosamente sottratta alla cittadinanza.
Per fare questo capimmo che bisognava che i residenti fossero i primi a comprendere l’importanza di questo sito e così incontrammo i residenti, discutemmo con loro, organizzammo insieme delle visite guidate e dei momenti di socializzazione come mostre di pittura ed estemporanee artistiche dentro la necropoli.
Giorno dopo giorno capimmo che la nostra era una scelta giusta. Soprattutto quando i genitori ci portavano i loro figli per farli stare con noi per aiutarci nel raccogliere l’erba secca, pulire il fondo di alcune tombe, organizzare le esposizioni con i plastici che i nostri soci avevevano realizzato (riproducenti in scala alcuni monumenti cittadini), esporre le nostre pubbicazioni e studi. Presentammo anche dei libri, portammo le biciclette e con l’aiuto di “città ciclabile” organizzammo anche dei raduni.
Fummo i primi a far aprire il canyon e consentire la percorrenza fra via Is maglias e via Falzarego. Per l’occasione alcune decine di artisti portarono le loro produzioni e realizzarono in loco delle opere. Il tutto accompagnato da piccole performance artistico-musicali con degustazione di prodotti tipici cagliaritani.
Tutto sembrava andare per il verso giusto quando, per una serie di motivi fummo mandati via a causa di …urgenti ed improcrastinabili lavori per la realizzazione dell’area archeologica e grazie agli “esposti” di alcuni amici “ambientalisti” che, ieri come oggi, non vedevano con serenità le nostre iniziative!
Oggi che sono passati quasi 10 anni nulla è cambiato, anzi.
Purtroppo come allora, abbiamo dovuto sensibilizzare l’opinione pubblica, facendo dei sit-in e raccogliendo delle firme, mostrare il degrado e l’incuria in cui è ricaduta l’intera area, oragizzare delle visite guidate e delle campagne di pulizia dei siti.
Per fortuna ci sono le scuole che ci hanno permesso di portare oltre 400 alunni delle scuole elementari e medie del quartiere, grazie al nostro progetto ” la scuola incontra il territorio”, voluto anche dalla locale circoscrizione che, per la verità, ha sempre creduto nelle nostre iniziative.
Per fortuna il Presidente Soru, il Presidente Milia e il nostro Candidato Sindaco Gian Mario Selis (che recentemente è stato da noi accompagnato a Tuvixeddu) hanno visto personalmente lo stato delle cose e oggi tutti parlano di quello che noi per primi abbiamo detto e scritto.
Facciamo diventare Tuvixeddu un “MONUMENTO UNESCO”, riportando l’iniziativa nell’area vasta di Sant’Avendrace/Laguna di Santa Gilla area da considerare ” primo centro storico di Cagliari”
Nella foto allegata il candidato Sindaco Gian Mario Selis con gli “Amici di Sardegna” in Viale Sant’Avendrace, in occasione dell’ultima visita a Tuvixeddu e dintorni

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