Lettera aperta al Signor Presidente


Scrivo perchè vorrei rappresentarLe una serie di problemi che tante persone, come me, stanno incontrando, soprattutto in questo periodo, la cui soluzione passa soprattutto dal “suo volere e dai suoi significativi poteri”.

La leggittimità della mia richichesta deriva dalla circostanza che i valori in cui credo, per il lovoro che svolgo e per gli interessi che curo, non parlo a solo titolo personale, ma quale portatore di interessi radicati e diffusi della gente comune.

Peraltro, molte volte ho tentato di avere un appuntamento per poter parlare con Lei di persona.
Solo una volta sono riuscito ad avvicinarmi e chiederLe un incontro, nel corso della manifestazione del 25 aprile del 2006, tenutasi in Via Sonnino, di fronte al Monumento ai caduti.
Mi ricordo che, un po’ sorpreso dalla mia richiesta, mi disse:
“Mica posso incontrare tutti i sardi che mi hanno votato, comunque ne parli con il Dott. Nicola Scano, poi vedremo”
Rammento quanto io le risposi: “Ho parlato poco fa con il Dott. Scano e mi ha detto di parlare con Lei, cosa devo fare?”.
Fra l’altro, cosa buffa, i due personaggi erano a poche decine di metri di distanza…

Ricordo questo episodio per ricordarLe che, nonostante sia passato un anno da allora, nulla è cambiato e sto ancora aspettando di poterLa incontrare…
Non ho perso le speranze però, giusto per ricordarLe alcuni temi che vorrei sottoporLe, le ricordo alcune cose:

1) Perchè ha mutato la Legge sulla Cooperazione Internazionale n.19/96 escludendo l’America latina dalla cooperazione decentrata, favorendo prevalentemente i Paesi del Nord Africa, Algeria in testa?
2) Perchè si disinteressa delle sorti della laguna di Santa Gilla?
Visto che ha messo mano su tante cose, perchè non ha nominato una Autorità che metta ordine e dia reale sviluppo al compendio lagunare, visto che circa una ventina di enti hanno competenza in materia? A Santa Gilla non c’è solo il suo Campus, ci sono i primi insediamenti umani di Cagliari del neolitico antico, esiste un ecosistema ricco di specie endemiche unico al mondo, esiste un enorme potenziale produttivo della filiera ittica trascurato ed inespresso!
3)Perchè non ha consultato gli attori territoriali, quando ha deciso di porre il vincolo paesaggistico su San’Avendrace escludendo, peraltro, tutta l’area di Campo Scipione/Via San Paolo dalla zona di tutela?
Le ricordo che in questa area sorgeva il primo insediamento punico di Cagliari, fors’anche il primo Tophet punico della Sardegna, nonchè la città giudicale di Santa Igia.
4)Perchè si disinteressa della stampa periodica regionale non finanziando, come previsto per legge, questo importante settore che rappresenta una delle poche voci “libere” della Sardegna?
5)Perchè dice di credere tanto nelle capacità dei sardi, nella sacralità del nostro territorio e poi, di fatto cerca, pareri, teste pensanti, fuori dalla Sardegna, cercando anche di imporre lottizzazioni neo coloniali del nostro territorio con nuove “enclavi totemiche elitarie?”
Anche se preferirà non incontrarmi, spero che questa mio ennesimo messaggio, inserito dentro una bottiglia lasciata cadere nel mare di internet, spazio a Lei tanto caro, possa esserle almeno recapitato dai suoi collaboratori e raggiungere lo scopo.

In attesa porgo cordiali saluti
Roberto Copparoni
Sardo, nonchè elettore pensante

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