Una proposta politica per non farci del male

Personalmente credo che in Sardegna esistano gli spazi per una nuova forza politica, che possa contrapporsi ad una sinistra lottizzata e ad una destra capitalizzata.

Tale proposta ci permetterebbe di affrancarci da "presunte rendite di posizione" che alla Sardegna ben poco hanno dato, semmai riservando vantaggi e privilegi a qualche esponente politico o padrino locale.

La strategia è molto semplice…porsi in mezzo alle due coalizioni per valutare caso per caso quale delle due coalizioni attui politiche coerenti e strategiche al raggiungimento dei nostri obiettivi:

" Il bene per la Sardegna e per il suo popolo".

I contenuti di questa nuova coalizione sono già diffusi e presenti in Sardegna, anche se frammentati in mille rivoli e "strategicamente" fatti contrapporre da un abile e sinistro "regista di potere".

Nel senso che i valori e le istanze dell’area ambientalista, sardista, federalista e non confessionale siano, nonostante tutto, radicati e diffusi in tutto il territorio regionale.

Si tratta ora di "mettere insieme" le risorse umane disponibili e definire le priorità, gli assetti e le strategie. Il nome di questo sodalizio è un fatto secondario:

Comitati Sardegna, Sardegna e Libertà, Intesa sarda…poco importa.

Ciò che conta è la voglia di praticare "vera politica" a tutti i livelli e mettersi in gioco per determinare un reale e positivo cambiamento di rotta del "progetto per la Sardegna".

Il "dopo Soru" è imminente e continuando a "guardare dalla finestra", commentando nostalgicamente quello che si sarebbe potuto fare, non sarà sufficiente per la soluzione dei problemi e garantirci un futuro più sereno.

Se dovessimo continuare a "fare salotto", tra un Convegno e l’altro, non raccoglieremo molti consensi, consolideremo, semmai il nostro "circolo d’essai".

Certo, se è vero che "non è oro tutto quel che luccica" in questa Giunta, non possiamo, però, negare degli aspetti di forte positività e una chiara discontinuità con un certo modo di "fare politica".

 

Insomma, è necessario aprire un serio e costruttivo dibattito, prima che si verifichi l’irreparabile.

 

Dobbiamo andare incontro alla gente, parlare, conoscere, osservare, raccogliere proposte e suggerimenti. Occorre ritornare a fare vera politica e non gestire in modo ragionieristico o aziendale i sentimenti e le reali necessità delle persone.

Forse il "buco nero" della gestione Soru sta proprio qui.

E’ come se all’azione del Governatore mancasse l’anima, lo spirito, o se presente, non riuscisse a trasmettere empatia e coinvolgimento.

 

Pertanto credo sia venuto il momento di dare vita a questa nuova aggregazione e farla conoscere attraverso delle iniziative anche semplici ma capillari, partecipate, condivise e, soprattutto, legate ai grandi temi irrisolti della nostra società che si vanta di essere agropastorale  e… finanzia l’industria chimica;

che dice di voler valorizzare i saperi della nostra regione e…assume dirigenti continentali o ricorre a consulenti, che di sardo hanno poco;

afferma di volere il turismo…facendo scappare i turisti;

che combatte le servitù militari e multinazionali e…incoraggia la realizzazione di nuove

"riserve" nelle aree ex minerarie;

che dice di voler salvaguardare la lingua e le cultura e…toglie i finanziamenti alla stampa periodica locale (NON QUOTIDIANA) e lascia ad interim un Assessorato "strategico", come la Cultura e altro ancora.

 

Insomma, con questo non voglio dire come diceva Gino Bartali, forse in modo riduttivo:

" E’ tutto sbagliato…è tutto da rifare!"

Però dobbiamo pur fare qualcosa!

 

Pertanto o il Presidente Soru cambia rotta, recependo le più fondate fra le nostre critiche sollevate o dobbiamo veramente pensare di "non farci ancora del male con …il fuoco amico" e, prima di urlare: "Si salvi chi può!" impegnarci tutti a costruire una funzionale imbarcazione che possa, non solo farci stare a galla ma, finalmente, portarci verso le mete programmate, condivise e volute.

Roberto Copparoni

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