Cagliari: Monumenti trascurati

 

Ecco alcune tombe romane del sito di Bonaria

Monumenti trascurati

 

Una volta mentre parlavo dell’area archeologica Tuvixeddu con vecchio di Sant’Avendrace mi disse:

"Non capisco che senso abbia scavare, spendere tanti soldi, portare alla luce tanti monumenti del nostro passato se poi, una volta scavati, fotografati, pubblicati e spesso abbandonati per essere saccheggiati, vengono dimenticati… Non sarebbe stato meglio lasciarli sottoterra fino a quando non capiremo veramente l’importanza che essi hanno per noi?".

Per la verità troppo spesso assistiamo impotenti all’abbandono di siti e monumenti storico archeologici.

Tante volte chi dovrebbe parlare tace o, peggio, pone in essere comportamenti omissivi che compromettono irrimediabilmente la conoscenza del nostro passato.

La crescita del territorio urbano di Cagliari non è stata pianificata e assai spesso scopriamo che importanti testimonianze della nostra storia sono state ricoperte dal cemento delle costruzioni e dall’indifferenza delle isituzioni.

Ma c’è di più.

Oltre a cancellare, in modo rapido e subdolo, quello che non è stato ancora portato alla nostra conoscenza, a Cagliari (ma non solo!) accade che anche siti noti vengano trascurati e abbandonati, come sta accadendo per l’aria di Bonaria.

Circa due anni fa segnalammo, con foto e flimanti, la costruzione di una palazzina in Via Bottego che, a nostro avviso, veniva realizzata in  prossimità di tombe romane e paleocristiane. Ciononostante la palazzina è stata ultimata.

Oggi denunciamo l’abbandono non solo dell’area del cimitero monumentale,  tesoro di preziose testimonianze della storia degli utimi secoli della nostra città, ma anche l’abbandono dell’area archeologica sottostante la Basilica.

Grazie alla manifestazione "A passeggio per Cagliari", iniziativa voluta dalla Circoscrizione n. 1, la cittadinanza ha modo di verificare e "toccare con mano" la situazione in cui versano decine di siti e monumenti storico archeologici.

Dalle foto che si allegano si evidenzia, in tutta la crudezza, la nostra civiltà.

Come è possibile che anche questo sito "fiore all’occhiello" della lussuosa fabbrica di Bonaria venga ignorato in tal modo? Che figura faremo, quando quest’autunno, la città riceverà la visita di migliaia di persone per la visita del Papa?

Che atto di laico rispetto o di credente fede mostreremo, se non siamo neppure in grado di onorare i nostri defunti, vicini o lontani?

Roberto Copparoni

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