Mia nonna mi deceva spesso che l’ignoranza è la madre dell’arroganza.
Più volte ho pensato al fondamento di questo detto e solo con gli anni ne ho compreso appieno la sua portata.
Giusto per restare in argomento e per fare un esempio, giorni fa inviai nel metup del gruppo di Cagliari di Beppe Grillo un mio intervento a propostito del V/day dell’otto settembre.
E fra le cose dette, segnalai la necessità di passare nel corso della manifestazione anche di fronte ai sindacati, responsabili, a mio dire, di aver creato qualche problemino al nostro Paese.
Così come risulta dall’articolo che allego:
Si avvicina il grande giorno…ovvero l’otto settembre
Otto settembre – Questa data per molti italiani ha significato tanto: la firma dell’armistizio, fine della guerra e tante altre cose. Oggi, le nuove generazioni, attribuiscono a questa data un significato differente…. Insomma, nel Paese di Bengodi chiamato Italia, dove l’interesse pubblico ci va bene fino a quando non tocca la nostra proprietà privata; dove le grandi stragi di Stato riamangono impunite; dove, specie in Sardegna, si da l’incarico di valutare gli indici e il grado d’inquinamento alle stesse società che inquinano, vedi Sarroch, Portoscuso o Portotorres, credo che sorga spontaneo il desiderio di aderire ad una grande manifestazione di popolo, assai partecipata: "Il Vaffanculo Day!".Anche se il nome dato all’iniziativa vi potrà sembrare un po’ forte e scurrile, ritengo che non ci possa essere altra espressione migliore per esprimere il nostro stato d’animo. Sconforto, malcontento, delusione, rabbia, risentimento, sfiducia, diffidenza e altro ancora sono solo alcuni ….
Un tempo la destra stava a destra e la sinistra a sinistra.
Nel senso che il colore rosso aveva un significato, parimenti il nero.
E poi c’era il bianco…fortissimamente legato ai valori e voleri della Chiesa cattolica.
Oggi non è più così… c’è tutto un mix.
E’ come se i partiti si fossero troppo esposti ad un "forte radiazione" capace di generare "mutanti" con le medesime manifestazioni e patologia, chiamata: "sindrome da potere".
Tutti sembrano convergere verso il grande centro. La voragine, l’arcano blog di "non materia" che fagocita tutto e tutti, sull’altare del quale si sacrifica con sempre minor sgomento, affetti, sentimenti, diritti.
Anche "il nuovo" Partito Democratico sembra riferisi a questa filosofia esistenziale, ovvero: "Cambiare tutto per non mutare nulla!"
Ma cosa oggi è il centro?
Voi direte, equidistanza fra opposti riferimenti.
Sì, ma dove sono gli opposti. E se esistono, quanti centri ci sono?
Io, in sostanza non li vedo.
Personalmente noto tanta omologazione che solo formalmente è in linea con il i principi e metodi democratici.
Sostanzialmente il centro è come se fosse una grande, sfaccettata, trasversale polivalente multinazionale.
Infatti, se per assurdo prendessimo i contenuti degli opposti schieramenti politici potremmo dire che la diversità è sempre più spesso formale e non sostanziale.
E poi una cosa è la teoria una cosa è la l’attuazione di una certa pratica politica. Nel senso che, indipendentemente dall’area politica di provenienza, chi amministra tende a contemperare, a mediare, ad aggiustare le cose in modo tale che…il grande centro avanzi.
In altre parole far finta di accontentare tutti per accontentare solo qualcuno e, sempre più spesso uno solo, cioè chi governa.
L’assetto presidenzialista, che masochisticamente parlando ci siamo dati, è assai consono a questo scopo.
Quindi il centro di oggi, appare sempre più una specie di caleidoscopio che in ogni caso tende ad esprimere valori e principi lapidari del tipo "salvaguardiamo la famiglia come società naturale basata sul matrimonio" e poco rileva se qualche amministratore cattolicissimo poi va a letto con una prostituta, preordinatamente fatta drogare allo scopo, oppure affermare con enfasi retorica che "i politici non dovrebbero rubare, infatti non tutti rubano…e poi se lo fanno, lo fanno in modo diverso…"per poi tenere fra gli applausi una lezione sullo Stato di diritto.
Insomma, nel Paese di Bengodi chiamato Italia, dove l’interesse pubblico ci va bene fino a quando non tocca la nostra proprietà privata; dove le grandi stragi di Stato riamangono impunite; dove, specie in Sardegna, si da l’incarico di valutare gli indici e il grado d’inquinamento alle stesse società che inquinano, vedi Sarroch, Portoscuso o Portotorres, credo che sorga spontaneo il desiderio di aderire ad una grande manifestazione di popolo, assai partecipata: "Il vaffanculo Day!".
Anche se il nome dato all’iniziativa vi potrà sembrare un po’ forte e scurrile, ritengo che non ci possa essere altra espressione migliore per esprimere il nostro stato d’animo. Sconforto, malcontento, delusione, rabbia, risentimento, sfiducia, diffidenza e altro ancora sono solo alcuni sentimenti di un sempre crescente numero di italiani sia di destra, che di centro, che di sinistra.
Ci sarà pure un motivo?
In altre parole non ci sono altri termini per rappresentare il livello del nostro stato di sopportazione.
Bene fa’ Beppe Grillo a cavalcare questo malcontento e i consensi ricevuti gli danno proprio ragione!
Per noi, la Sardegna del futuro sarà come una medaglia a due facce dove da un lato si tenderà al benessere, alla solidarietà, alla cooperazione e alla salvaguardia dell’ambiente e dall’altra si avrà modo di vedere ristagno economico, egoismo, neo colonialismo, depauperamento e ulteriore danneggiamento degli ecosistemi naturali ed umani, immolati sull’altare di una sempre più strumentale e demagogica "occupazione" sindacale.
Per questo evviva il "vaffanculo day".
Voi ci sarete l’otto settembre?
Visto che molti di noi non potranno essere a Roma per partecipare al raduno nazionale, perchè non ci organizziamo per trascorrere insieme alcune ore a Cagliari (non se l’abbiano a male gli amici del Capo di sopra, ma Cagliari è ancora la capitale della Sardegna, nonostante tutto!) in Via Roma presso il Consiglio regionale e il Comune di Cagliari, in Viale Trento dove ha sede la Giunta Regionale e infine concludere la "passeggiata" di cordiale protesta in Viale Ciusa dove ha sede la Provincia di Cagliari?
Valuteremo anche se passare di fronte le sedi dei Sindacati che, specialmente, in questi anni, qualche problemino ce l’hanno creato.
E sì…sono proprio queste le sedi dalle quali scaturisce spesso un’attività per noi dannosa che ha generato la nostra legittima protesta.
Sedi dove sulla base del confronto si legittimano prevaricazioni e soprusi; luoghi dove sulla formale equità ed uguaglianza si determinano ingiustizie; dove con la scusa di creare occupazione e benessere di consolida dipendenza e precarietà.
Dunque, fatevi sentire…non fatevi fagocitare dal "grande centro"!
Roberto Copparoni
Dopo qualche giorno dalla pubblicazione rispose un certo Sig. Cossellu che disse:
Ah, bravo… tu vuoi passare dalla sede dei sindacati "che qualche problemino ce l’hanno creato". Invece,
non ci vuoi passare dalla sede di Confindustria, Confcommercio, Confartigianato eccetera, cioé di
quegli imprenditori più o meno sedicenti tali che "qualche volta" sfruttano i lavoratori con il
precariato spinto fino al parossismo e alla vera e propria truffa, che "qualche volta" se ne sbattono
della sicurezza sul lavoro anche se poi ci scappa il morto, che "qualche volta" prendono i contributi
statali per poi chiudere tutto e scapparsene via, che "qualche volta" praticano spudoratamente l’evasione
fiscale perché tanto poi ci sono sempre gli scemi che devono pagare…
Ecco, tutto questo po’ po’ di bella gente non ha mai "creato qualche problemino"…? Ah, noooo, la colpa è
sempre e solo dei politici, e naturalmente dei sindacati, eh quelli sì che sono i cattivoni di sempre! Ci mancherebbe altro! O Copparoni… mi sa che sei meglio a fare il portiere, và!!! Meno "vaffanculate" che lasciano il tempo che trovano, e più impegno personale o almeno appoggio serio a chi – partiti e sindacati di sinistra vera, ong, forum, associazioni, collettivi e un lungo eccetera – da anni lavora veramente e seriamente, e mettendoci in prima persona la faccia e anche il culo contro il precariato e contro i ladroni che rovinano l’Italia, non solo certi politici e certi sindacalisti, ma anche certi imprenditori! Hai voglia!
Al che pensai di rispondere a questo simpatico signore:
Giusto per precisare al Sig Mario Cossellu
1)Quando parlo dei sindacati, parlo di tutti i sindacati dei lavoratori e dei datori;
2) si documenti meglio prima di scrivere …delle cose prive di senso, perché non si riferiscono alla mia persona. Infatti non solo il fortunato ex portiere del Cagliari. 3)Infine si informi meglio sul mio impegno nel terzo settore prima di dire…inesattezze.
Cordiali saluti Roberto Copparoni
Questo scambio di note, infastidì molti degli amici che sono inseriti nella lista della postalizzazione dei messaggi, ritenendo che "le questioni personali dovevano essere trattate in altra sede e che molti di loro di erano rotti i c…."
Per questo scrisse anche il coordinatore del Metap per dire:
Invito cordialmente chi ha da sviluppare delle polemiche personali a svolgerle tramite uno scambio di email private. Mi pare che l’argomento di cui discutiate sia solo di vostro interesse, per cui non mi sembra opportuno postarle nella casella di persone non interessate.
Utilizziamo possibilmente questa mailing list per comunicazioni di utilità generale.
Confido nella vostra comprensione.
Maxrom
Così decisi d’inviare a tutti una nota di chiarimento:
Concordo con quanto rilevato. Ma avevo il dovere di replicare a delle affermazioni gratuite fatte passare attraverso questa mailing list.
Per il resto ci vediamo il 24.
Un saluto a tutti e scusate per l’accaduto.
Anche il mio misterioso contestatore sentì il bisogno di dire la sua scivendo a tutti il seguente messaggio:
Concordo anch’io, come no.
Infatti quello che interessa qui non è la questione "lei non sa chi sono io", ma una che sì che potrebbe
essere di interesse generale (a mio modesto avviso, IMHO):
Perché quando si tratta di essere critici, anche ferocemente (spesso giustamente) contro i responsabili
degli attuali disastri economici, sociali e umani inItalia, si tende ad appiattirsi sempre e solo sui
"politici" e sui "sindacati", dimenticando più o meno volutamente altre "categorie" che ne sono responsabili quanto o più delle precedenti, cioè concretamente gli imprenditori o se preferite i "padroni"? E aggiungiamoci anche altri "poteri forti" come per esempio la "chiesa cattolica". Mi sembra, sempre a mio modesto avviso, che ci sia in corso una grande operazione di propaganda/marketing politico – vedi l’ormai famosissimo libro dei giornalisti del Corriere della Sera, e un numero de L’Espresso – che ci parla delle "caste" dei "politici" e del "sindacato", ma si guarda bene dall’inchiodare alle loro responsabilità quegli esponenti del mondo economico, finanziario, produttivo etc. che fanno quelle cose che ho menzionato nel mail precedente, riguardo a precarietà, sfruttamento, insicurezza, truffe di soldi pubblici, evasione fiscale, eccetera eccetera.
Sia chiaro: senza generalizzare, per carità. Sono contrario per partito preso a posizioni del tipo
"tutti di una certa categoria fanno così" eccetera. La mia domanda allora, stimolata in questo caso
dall’intervento del buon Copparoni, è questa: perché anche il grande movimento suscitato da Beppe Grillo e
i meetup etc. contro le distorsioni e gli abusi nella società italiana, tende a concentrarsi sui soliti
"politici" e magari sui "sindacati", dimenticando altri responsabili che, come ho detto, lo sono quanto
e più dei precedenti? Eppure Beppe ci ha dato giù duro, anche contro i vari Tronchetti Moratti Elkann
Tanzi Montezemolo & C. Allora perché nel "percorso vaffanculante" viene spontaneo includere la Regione, la Provincia, il Comune, la Cgil etc. e non invece anche la Confidustria, la Confcommercio, il Lions Club e via dicendo? Non vi sembra che se questo "movimento" risulta troppo subordinato alle logiche di "pensiero unico dominante", risulti sostanzialmente svilito? Si vuole fare un qualcosa che veramente contribuisca a migliorare il nostro caro e disgraziato paese, o a tenere bordone a qualche furbetto che approfitti l’incazzatura della gente per presentarsi come un "novello verginello" venuto a salvarci? (penso per esempio a uno come Montezemolo, appunto, per il quale quel "pensiero unico dominante" che dicevo mostra di fare tanto il tifo). Questo è il tema che mi piacerebbe sottoporre all’attenzione del gruppo, e naturalmente non ha
niente a che vedere con "questioni personali" – salvo naturalmente che qualcuno, che rimanga senza argomenti, non ne esca con un "lei non sa chi sono io". Ma sarà un problema suo, evidentemente ;-)
Salutoni Mario Gabrielli Cossellu (Bruxelles)
Oggi, 24/08, giusto per non lasciare nulla in sospeso, ho pensato bene di rispondere "privatamente" al Sig. Cossellu con questa lettera:
Caro Sig. Cossellu,
le scrivo per precisare che non sono affatto d’accordo con il suo modo di rapportarsi alle persone che non conosce e sulle quali si permette di commentare fatti o vicende ad esse non riconducibili.
Pertanto il problema, non è tanto: "Lei non sa’ chi sono io" cosa, tra l’altro neppure detta da me, ma quanto la sua arroganza e supponenza.
Io, peraltro, non so chi sia, ne che lavoro faccia o che tipo di precario sia. So solo che si è inalberato contro di me senza averne motivo. Infatti, le posso garantire che non occorre essere laureati in Giurisprudenza per capire che quando in un discorso come quello sviluppato sul metap di Grillo si parla di sindacati è eviente che ci si riferisca a tutti i sindacati. Padronali e non. Mi meraviglia che Lei non sapesse ancora queste cose. La Confindustria, che cosa è se non la principale rappresentanza sindacale degli industriali?
Qundi, come vede, nonostante tutto ho impegato del tempo per cercare di farLe capire che deve documentarsi di più prima di criticare "pour parler".
Quanto al mio impegno nel sociale o nel terzo settore. Non le devo dimostrare nulla. Deve essere lei a documentarsi sulla mia persona prima di parlare, se vuole criticarmi almeno con cognizione di causa. Tutto qui.
Nella speranza che quanto detto possa ricomporre una "querelle" che a mio avviso non ha motivo d’essere, le porgo i miei cordiali saluti.
Roberto Copparoni
PS Mi sono dimenticato di aggiungere una cosa ….prima di parlare e di essersi documentato occorre pensare a quello che si dice!
Voi cosa avreste fatto al mio posto?
Fatemi sapere. Grazie!