Un contributo per la discussione fre verdi e ambientalisiti


Stimolato dalle parole di Giancarlo Cabrini ho preso la penna virtuale e scrivo per manifestare il mio convincimento circa il ?possibile futuro? dei Verdi in Sardegna.
Anche io ho partecipato all’incontro di Monte Arcosu, il pomeriggio di sabato e alcune ore della domenica mattina.
Ho avuto il piacere di conoscere e ri-conoscere degli amici e di parlare con loro di “politica” come non mi capitava da anni.
E? stato bello e costruttivo tutto questo.
Ma passiamo subito alle mie valutazioni…
Credo che la politica da noi fino ad oggi “in seguita” non abbia prodotto risultati significativi.
La contingenza e i problemi anche di sopravvivenza ci hanno, di fatto, impedito di “volare alto” come avremmo potuto e dovuto e di confezionare chiare strategie politiche e definite azioni di programma che fossero svincolate da necessità elettorali.
Certo le elezioni andavano comunque affrontate;
cosa che abbiamo fatto, in certi casi, anche decorosamente, ma poi i risultati non ci sono stati. Perché?
Certo l’elezione del Senatore regionale Mauro Bulgarelli è stata conseguita anche grazie alla nostra mobilitazione ma, nonostante tutto, la maggior parte del merito non è dei verdi sardi!
Noi che avremmo dovuto essere portatori e testimoni viventi della trasparenza spesso assumiamo atteggiamenti ambigui, non comunichiamo, assumiamo mille posizioni differenti di fronte al medesimo problema e mentre pensiamo alla prossima competizione elettorale ci dimentichiamo di cavalcare i nostri programmi ed ideali per farceli espropiare dal primo venuto, senza indennizzo e tantomeno riconoscimento di paternità.
Ma se gli esempi vengono dall?alto cosa possiamo fare se non in qualche modo adeguarci, noi piccole rotelline locali di un meccanismo difettoso e deficitario chiamato Sardegna?
Penso a certi atteggiamenti offerti dai nostri leader nazionali?che mi fanno pensare alle logiche spartitorie delle tradizionali forze politiche da altri meglio ridefinite come ?assetti politici? o ?necessità contingenti?.
Sarà il caso che qualcuno da domani faccia veramente sentire la nostra voce in tutta la Regione e non solo…
Anche l’atteggiamneto assunto da noi Verdi con questo governo regionale ci lascia fortemente critici.
Troppi silenzi, troppi spazi sono stati lasciati all?improvvisazione, alla politica amicale e/o umorale e gratuitamente ceduti alla politica creativa di nuovi personaggi emergenti delle altre forze politiche.
E poi penso: Ma perché la Sardegna deve sempre essere diversa, soprattutto nelle negatività caratteriali e comportamentali che in chiave politica spesso assumiamo?
La “querelle” del Parco del Gennargentu non ci ha insegnato nulla!?!
Lo snaturamento dell’area di Santa Gilla, area SIC e, peraltro, già protetta anche dalla convenzione di Ramsar, non ci ha fatto dire nulla in proposito!?!
L’inquinamento dei terreni causato dalla diossina degli stabilimenti Syndial di Macchiareddu e Portotorres presenta degli aspetti devastanti e noi cosa abbiamo fatto?!?
Per non parlare della ?non politica? sulla gestione dei rifiuti, riciclo e smaltimento o dei silenzi sulla dismissione delle servitù militari e bonifica e riutilizzo delle aree dismesse o delle nostre ?non prese di posizione? sulla ?neo colonizzazione? delle aree ricadenti nel parco geominerario dell?arburense e guspinese.
E, infine, cosa dire per la ?Pax romana? di Portoscuso e la ?Pax milanese? di Sarroch?!?
Certo, apparire fra i cento Comuni di Italia per reddito pro capite è una bella soddisfazione?
Si, ma a che prezzo!!!
Forse molti di noi non ricordano che la Sardegna è uscita dall?obiettivo 1 della U.E. grazie proprio alla Saras che solo formalmente fa ricadere i profitti in Sardegna per poi spostarli in altre parti del mondo.
Ma questi sono solo alcuni dei tanti problemi che avremmo dovuto affrontare per farli nostri.
Si, va bene, le tessere sono importanti, però, ora andiamo in giro a parlare con la gente per conoscere i problemi e visitare i luoghi e smettiamola di preoccuparci di fare solo tesserati, senza sapere neppure cosa essi pensino realmente della nostra filosofia.
Dico questo perché, ora più che mai, la Sardegna ha bisogno dei Verdi e i sardi devono acquisire una consapevolezza che solo i Verdi possono offrire.
Del resto se in tutti questi anni l?intero arco costituzionale ha ?copiato? i nostri ideali e linguaggi, non è un caso?
Dobbiamo far capire alla gente che noi verdi, l?idealità, la possediamo per davvero e che non siamo i soliti ?rompicoglioni? che vogliono bloccare lo sviluppo e la crescita del Paese, anzi è proprio il contrario.
Tutti siamo consapevoli che una terza via non solo è possibile, ma è sempre più eticamente doverosa e razionalmente necessaria.
Ma se noi non riusciamo neppure a proporci per farlo capire, dove potremo andare?
Quindi richiamo la vostra attenzione sulla necessità di incontrarci presto per confrontarci sulle linee programmatiche e sulle cose da fare, stabilendo compiti e ruoli definiti ed affidarli a coloro che ne hanno le capacità, il tempo e la voglia di lavorare per il rilancio del nostro movimento.
E necessario che l?assemblea sia aperta a tutti gli iscritti e simpatizzanti e anche a coloro che sono stati, a ragione o a torto, critici con noi e che ora sono ?sull?Aventino?, per cercare di ritrovare il senso dell?appartenenza e il piacere di percorrere insieme una tappa fondamentale per la crescita della nostra colletività.
Infatti sono molto più significativi i benefici dallo stare insieme, ritrovando idealità e condivisione, che esaltare le tradizionali contrapposizioni geopolitiche e caratteriali che da troppo tempo alimentano la nostra litigiosità, qualificando il nostro ?piccolo? modo di fare politica.
Con affetto

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